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Il Gran Consiglio ticinese ha autorizzato spesa e stanziamento del credito per la realizzazione delle opere del Piano
BELLINZONA - «Il Malcantone è al collasso». Si parla ovviamente di viabilità e il deputato Nicola Pini non ha usato mezzi termini per presentare le conclusioni del suo rapporto, favorevole ad autorizzare la spesa di 14,95 milioni di franchi e allo stanziamento di un credito di 8,57 milioni per le opere stradali nel Malcantone.
«Un primo passo» - Conclusioni che il Gran Consiglio ticinese - con 68 voti favorevoli (8 i no, 2 le astensioni) - ha largamente sposato. Le opere in questione «non sono un grandissimo passo. Ma un primo passo necessario, al quale dovranno seguirne altri per una soluzione definitiva del problema» ha commentato il deputato Michele Foletti, portando il sostegno «convinto» della Lega.
«Troppi auspici e scongiuri» - Fra le voci fuori dal coro nel dibattito c'è stata quella della maggioranza del gruppo La Destra, che tramite Tiziano Galeazzi ha voluto soffermarsi sulle criticità del progetto, prendendo posizione in linea con la maggioranza degli esecutivi del Malcantone.
Gli effetti provocati dai cantieri, la posa di impianti semaforici e «l’assalto» delle strade secondarie. Una «situazione esplosiva» quella malcantonese secondo il deputato democentrista, che vede nel rapporto Pini troppi «auspici, consigli e scongiuri» nonché una fonte di «ulteriore disagio che non risvolverà alla radice il problema», spalmandolo piuttosto sul tempo.
