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CANTONEPiù poteri alla Polizia

10.12.18 - 20:22
Il Gran Consiglio si è chinato oggi sulla revisione della Legge sulla Polizia, approvando il rapporto di maggioranza
Ti Press
Più poteri alla Polizia
Il Gran Consiglio si è chinato oggi sulla revisione della Legge sulla Polizia, approvando il rapporto di maggioranza

BELLINZONA - La revisione della Legge sulla polizia (risalente al 1989) è approdata oggi sui banchi del Gran Consiglio, che alla fine ha deciso di approvarla con 49 voti favorevoli, 12 contrari e 4 astensioni.

Il Governo e il rapporto di maggioranza (relatori Amanda Rückert e Giorgio Galusero) proponevano due misure limitative della libertà personale: il fermo di polizia per persone ubriache o pericolose e la possibilità di trattenere un minorenne, in entrambi i casi fino a 24 ore. Un secondo gruppo di nuovi articoli di legge riguardava invece la possibilità per la polizia di eseguire inchieste in incognito o mascherate, senza passare dal Ministero pubblico.

Carlo Lepori (PS), relatore del rapporto di minoranza, riteneva invece i nuovi poteri previsti eccessivi, inutili, e problematici. A torto, secondo la maggioranza del Parlamento.

Più strumenti - Durante la propria “arringa”, Giorgio Galusero (un ex ufficiale di polizia) ha sottolineato la necessità di introdurre strumenti che migliorano l’attività preventiva e investigativa della polizia. Il deputato ha fatto gli esempi di acquisti fittizi di droga, di identità fittizie da usare sul web o ancora della possibilità di poter apporre sotto le auto sospette degli apparecchi di localizzazione (GPS). Tutti poteri che oggi non sono a disposizione della polizia.

Amanda Rückert ha invece messo l’accento sugli eccessivi timori d’abuso di potere espressi nel rapporto di minoranza. Per la deputata leghista, al contrario, alla polizia servono strumenti che siano al passo con i tempi.

Leggi confuse - Il relatore di minoranza Carlo Lepori, dopo aver sottolineato che il suo non è un atto di sfiducia nei confronti della polizia, ha argomentato che le regole devono essere chiare: «Leggi confuse danneggiano la polizia, creano più problemi che soluzioni». Proprio per questo ha chiesto di rinviare il messaggio al Consiglio di Stato.

Non è una LIA2 - Norman Gobbi, direttore del DI, ha dal canto suo chiesto ai membri del Gran Consiglio: «Ci sentiamo inferiori a Basilea Campagna, Giura, Glarona?», cantoni che hanno già introdotto le misure votate oggi dal Parlamento. E a chi ha definito la nuova Legge di polizia una "LIA2", ha risposto che la legislazione è stata affrontata dai servizi della polizia cantonale dopo che il Tribunale federale ha vagliato la legge cantonale di Zurigo e ha quindi verificato tutti gli aspetti sensibili sollevati dalla minoranza.

Gobbi ha inoltre ricordato che il 25 novembre scorso la popolazione «ha dato a dei detective in ambito di assicurazioni sociali più poteri di cui quelli che oggi gode la polizia cantonale». 

 

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