Il Consigliere comunale UDC-Lega ha scritto al primo cittadino Andrea Bordoli, segnalando «nuove telecamere sui container» e «multe inflitte per infrazioni veniali»
BELLINZONA - La videosorveglianza in città lede la privacy. Lo ribadisce Tuto Rossi, che torna alla carica con la richiesta di un’ispezione del sistema di controllo.
Un’ispezione aperta alla stampa con gli esponenti di ogni gruppo politico chiesta da UDC e Lega in giugno e non ancora concessa. Per questo motivo Tuto Rossi si rivolge ora al primo cittadino Andrea Bordoli, sottolineando come il predecessore Alberto Marietta «si era subito attivato proponendogli di organizzare la visita».
Il consigliere comunale ironicamente domanda «siamo ancora al Grande Fratello oppure è tornata la legalità?» e solleva nuove presunte segnalazioni sulla videosorveglianza cittadina. «Per esempio sono state inflitte multe per infrazioni assolutamente veniali, malgrado il regolamento in vigore vieti di utilizzare le telecamere per queste sanzioni» scrive Rossi, che parla anche di «nuove telecamere piazzate sopra i container della spazzatura» non segnalate.
Al presidente del Consiglio comunale viene quindi chiesto a che punto sono le trattative con il Municipio - accusato di rispondere «alla carlona alle interpellanze dei parlamentari» - per organizzare la visita agli impianti di videosorveglianza.
Gli argomenti presentati in giugno a sostegno della richiesta:
«I monitor sono piazzati negli uffici della Polizia, aperti 24h su 24h, e sono accessibili a tutti dalle segretarie amministrative alle donne di pulizia, la signorina allo sportello può guardare la videosorveglianza, ogni tanto semplici impiegati dell’UTC verrebbero piazzati davanti ai monitor per controllare chi ha ficcato il sacco della spazzatura verde al posto di quello rosso, funzionari statali o di polizia possono raccogliere dati su pennette USB, senza che venga allestito un apposito registro con il giustificativo di questi prelievi, infine i tecnici della AMB che gestiscono l’impianto di videosorveglianza hanno libero accesso a tutte le registrazioni».