Matteo Pronzini interpella il Governo sulle spese di rappresentanza del DI
BELLINZONA - Matteo Pronzini torna alla carica contro le spese di rappresentanza di Norman Gobbi e, più in generale, del Dipartimento delle istituzioni (DI). «All’ingordigia non vi è limite», scrive il deputato MPS in un’interpellanza sottolineando che le spese in questione sono passate da 31’000 a 72’400 franchi nel preventivo per il 2019.
«In alcuni casi, le spese sono risultate superiori a fr. 5'000., limite di credito fissato dalla disposizione per le spese escluse dal forfait», ricorda Pronzini citando il rapporto del Controllo Cantonale delle Finanze (CCF) chiedendo «per quale ragione il Consiglio di Stato ha ritenuto di sopprimere il limite massimo di 5'000 franchi».
«Come giustifica il Governo che da anni Norman Gobbi spende quasi tre volte di più della media degli altri Consiglieri di Stato?», scrive inoltre il deputato MPS, chiedendo pure se la spesa superiore sia «legata al fatto che nel suo Dipartimento vi sono più pranzi o cene di commiato e di lavoro, così come aperitivi natalizi» o «dal fatto che scelgono ristoranti più cari».
E sulla questione degli aperitivi in particolare, Pronzini si sofferma una con una domanda conclusiva. «Tra varie spese si constata il sostegno al finanziamento di aperitivi in occasione della seduta in Ticino di organismi nazionali del PLRS e PSS. La prossima primavera si terrà in Ticino un’assemblea nazionale dei delegati dell’MPS. A chi devo inviare la fattura per le spese dell’aperitivo?»
Le domande dell'interpellanza