La sezione del PLR critica la petizione lanciata dal Partito socialista: «Ha decisamente il sapore di slogan preelettorale. La questione va trattata diversamente»
LOCARNO - Nell’ultima riunione di Comitato, la sezione di Locarno del Partito liberale radicale si è chinata sulla petizione lanciata dal Partito socialista, volta a pedonalizzare la Città Vecchia. Il PLR ritiene che una chiusura al traffico del centro storico sarebbe «deleterio per i commerci del quartiere», ricordando che «diversi progetti per la valorizzazione della zona sono già in cantiere».
Per il PLR la via da seguire non è di certo quella di soluzioni estreme calate dall’alto, «peraltro da chi dovrebbe occuparsi di dossier aperti e mai chiusi», ma attraverso un processo di pianificazione e sviluppo ragionato e attento alle sensibilità di tutte le parti coinvolte.
Anche il titolo della petizione, “Valorizziamo e rilanciamo il Centro storico di Locarno!”, non è affatto piaciuto ai liberali radicali locarnesi. «Ha decisamente il sapore di slogan preelettorale. La questione della valorizzazione della Città Vecchia è un tema rilevante e come tale va trattato. Va infatti ricordato che il Municipio è tutt’altro che insensibile alla problematica».
La Città - infatti - ha preceduto all’acquisto del terreno exBalli per la realizzazione di un parcheggio sotterraneo, tassello fondamentale per la riqualifica di alcune zone della Citta Vecchia. Inoltre, la zona incontro (Zona 20) è una prima soluzione realizzata ed efficiente, così come progetti viari (fermata dal bus) e di risistemazione della pavimentazione dei vicoli e per la valorizzazione dei parchi del quartiere sono in fase di studio e approfondimento, al pari di un collegamento tra la Piazza Grande e il centro storico. «Questi - precisa il PLR - sono progetti ragionati e ragionevoli che tengono conto delle sensibilità di tutte le parti coinvolte. A differenza della visione miope di alcuni membri del Partito socialista».
Poi arriva un attacco frontale a PS. «Invece di petizioni a senso unico ci si potrebbe aspettare forse una maggiore responsabilità nel portare avanti quei dossier importanti aperti da tempo e finiti nel dimenticatoio. Dalla mobilità a favore degli anziani al centro giovanile, passando dal gruppo di integrazione e la centrale termica dell’Istituto San Carlo; progetti, in mano al Partito socialista, ormai fermi da anni».