Cerca e trova immobili
Con una mozione al Governo i Liberalconservatori cercano di smuovere la situazione: «È l'ora di prendere il toro per le corna»
BELLINZONA - Quello del blocca dei ristorni è un argomento che ciclicamente torna alla ribalta. Motivato dallo stallo nella negoziazione dell'accordo sulla tassazione dei frontalieri tra Italia e Svizzera, l'UDC Ticino sembra più motivato che mai a volerlo cavalcare con vigore.
«Dopo lunghi anni di discussioni, anche pretestuose come quella legata al casellario giudiziale - sottolineano i Liberalconservatori in una nota odierna -, l’accordo non è stato ancora firmato né dal Governo italiano né ratificato dal Parlamento. Questo mentre il Consiglio di Stato decide di versare 83.5 milioni di franchi relativi all’anno 2017 quale ristorno».
Per l'UDC è quindi giunta l’ora di «prendere il toro per le corna». E l’unica maniera di invertire questa inerzia è «quella di provvedere al blocco dei ristorni».
«Il Governo ticinese in questo senso non ha mai dato segno di particolare coraggio e determinazione - si legge ancora nel comunicato -. Per questo motivo inoltreremo lunedì una mozione per far sì che il Consiglio di Stato blocchi nuovamente il versamento dei ristorni. La Confederazione faccia poi la sua parte affinché l’Italia non continui a prenderci per il naso».
La mozione andrà a sostituire gli atti parlamentari precedenti non ancora trattati. E sarà corredata da una petizione online sottoscrivibile al seguente indirizzo: www.udc-ti.ch/stopairistorni
