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CANTONE«Scorrette le pressioni su Frapolli, ma non serve avere un piano B»

23.11.18 - 09:12
Quattro anni fa si dimise da procuratrice per tentare la corsa al Governo. La deputata Natalia Ferrara parla della sua scelta e della (eccessiva) visibilità elettorale dei ministri uscenti
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La deputata Natalia Ferrara, nel riquadro il candidato Elia Frapolli
La deputata Natalia Ferrara, nel riquadro il candidato Elia Frapolli
«Scorrette le pressioni su Frapolli, ma non serve avere un piano B»
Quattro anni fa si dimise da procuratrice per tentare la corsa al Governo. La deputata Natalia Ferrara parla della sua scelta e della (eccessiva) visibilità elettorale dei ministri uscenti

BELLINZONA - Lasciare il posto sicuro per tentare la corsa al Governo. Tutti lo fanno una volta eletti, in pochissimi si sono trovati nella situazione di dover (o voler) dimissionare per lanciarsi in campagna. Uno è stato ieri Frapolli, l’altra fu nell’estate 2014 la deputata Natalia Ferrara (PLR) che lasciò il carica di procuratrice pubblica. E dieci mesi dopo arrivò terza, dietro il consigliere di Stato Christian Vitta e Michele Bertini.  

Si è mai pentita di quella scelta?

«Va precisato che io ho scelto di dimettermi dalla magistratura e questa fu una scelta. E poi di candidarmi al Governo, è quella fu la seconda. Se leghiamo le due cose, uno potrebbe pensare che mi sono pentita. Ma non è così e lo dimostra il fatto che anche oggi che potrei da avvocato occuparmi di contenzioso, faccio invece consulenza in particolare nell’ambito della piazza finanziaria. Proprio perché ritengo molto importante la separazione delle carriere».

Due decisioni ravvicinate ma distinte dunque...  

«Sì, e anche se Elia Frapolli non ha bisogno dei miei consigli, mi auguro che la sua valutazione non sia avvenuta in prospettiva del cosa faccio dopo, ma di ciò che non voglio più fare. È estremamente diverso. Per questo non ho mai pensato a un congedo o alla possibilità di tornare in Procura. Certo, a quel momento avrei preferito venire eletta, ma non ho né rimpianti né risentimenti».

Anche lei non aveva un piano B, come oggi dichiara l’ormai ex direttore dell’Ente turistico?

«Fino al voto di aprile, anche se in molti non ci credevano, non avevo un piano B. Se fossi stata eletta in Governo avrei avuto un lavoro, e altrimenti me ne sarei creato uno. E in effetti ho scritto due libri di diritto, ho iniziato ad insegnare, ho assunto questo mandato sindacale molto importante. Tutte cose che in magistratura non avrei potuto fare. Cambiare è un’occasione per crescere. Trovo un po’ penalizzanti quelle carriere lineari, dove si resta in un settore per tutta la vita».

Cambiare è dunque sempre sano?

«A patto, e questa è una delle criticità, che deve trattarsi di una scelta personale e non indotta da pressioni. Pressioni che, mi sembra, ci siano state verso Frapolli e che personalmente ho trovato scorrette».

Per quale motivo?

«Perché andrebbe adottato un sistema come nei Grigioni, dove passano sei mesi dalle elezioni all’entrata in carica. In modo che chiunque abbia un lavoro, e mi sento di dire un lavoro vero, possa rispettare i termini di disdetta, organizzare il passaggio di consegne. In Ticino si parte invece dal presupposto, sbagliato, che uno il giorno prima non fa niente e il giorno dopo siede in Consiglio di Stato».

Lo stesso vale per i consiglieri di Stato esclusi…

«Certo, anche loro rischiano da un giorno all’altro di restare senza lavoro. Anche se penso soprattutto ai margini troppo stretti per il passaggio delle consegne e dei dossier dipartimentali. Ma c’è un altro aspetto critico».

Quale?

«Il discorso si focalizza troppo su ciò che non possono fare i candidati, soprattutto quelli che hanno delle chanche. Ma scusate, e i nostri consiglieri di Stato? Sono in carica e per tutto il loro mandato hanno più visibilità e poi nel momento in cui si ricandidano sono favoriti statisticamente. Perché nove volte su dieci l’uscente viene, nonostante tutto, confermato. A loro non si chiede mai se nei sei mesi precedenti il voto lavorino o facciano campagna. Oltretutto con un apparato di sostegno che gli altri non hanno».

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COMMENTI
 

vulpus 5 anni fa su tio
La signora Ferrara avrebbe fatto la sua bella figura in governo, e perchè no? Ce ne sono tanti che fanno solo figuracce... E Frapolli, bè è vittima del suo attuale ( ex ) posto di lavoro. Ha sempre fatto un buon lavoro con eccellenti risultati. Chiaro che è un posto molto esposto, dove si devono gestire diversi milioni, e la gelosia e gli intrallazzatori non mancano di certo. Concordo che non è tanto chiaro l'aut aut che gli è stato imposto, ma non dimentichiamo la scalata che il PLR ha bramosia di concretizzare, pur di arraffare ulteriori cadreghe in consiglio di stato, onde poter poi gestire gli affari degli amici.

LAMIA 5 anni fa su tio
Ma che sia iniziata la corsa alla cadrega (luogo designato ad appoggiare le natiche per poi non abbandonarla più !)? Sembrerebbe. Miss Ferrara ( miscocci ) mister Fonio e poi? E’ vero che vivere senza visibilità fa male. Qualcuno diceva IL POTERE LOGORA CHI NON CE LA vi ricordate .

Nmemo 5 anni fa su tio
Passando qualche anno a “imparare a tirare i margini”, in tutta umiltà se capirà dove “i margini” stanno, arriverà pure il suo turno. Quando avremo un candidato che dichiarerà d’impegnarsi ad amministrare l’amministrazione cantonale? Incontrovertibilmente, un sogno venduto in campagna elettorale …

seo56 5 anni fa su tio
NO a Frapolli in Consiglio di Stato... piuttosto il Beltraminelli... il che è tutto dire!!

siska 5 anni fa su tio
Bisogna ammettere che il sig. Frapolli é sempre stato criticato a più non posso da più parti e francamente una persona può averne le scatole piene e lasciare il posto a qualcuno che ambisce. In politica però uhmmmm...mia opinione non lo vedo così bene. Se fossi in lui sceglierei altri lidi ma non nel cantone ticino terra di nessuno e di tutti.

Tato50 5 anni fa su tio
@ LAURA BERNASCONI Forse quel "mi sento libero" non si riferisce al suo lavoro ma alle forti pressioni ricevute !

siska 5 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Ciao Tato:))......ha perfettamente ragione, la penso come te. E tu come stai? Spero che sei sempre sulla cresta dell'onda quella buona però:))......Un abbraccione... one... one! Tua collega Siska Van Schachtel...ah ah ah ah ah ah

Tato50 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Cara, chi canta "tu come stai" ???? Per le onde cerco di rimanere sulla cresta, ma a volte mi faccio delle "bevute" perché mi travolgono. Non cambierà nulla fino a quando qualcuno deciderà di prendere la motosega; tanto peggio di così........ Comunque, " tremarà el Governo ma mia el Tato d'inverno " ;-))))))) Ciaooo, ......one Von ............oh santa Madona ;-))) ahaha

Tato50 5 anni fa su tio
In un certo senso son d'accordo con la Signora Ferrara, anche se non ho mai "tifato" per lei. Non so se ci sono leggi scritte che impongono a uno che si candida di dimettersi dalla sua attività precendente, qualunque essa sia ((anche parastatale). Se volgiamo questo allora lo facciamo a livello Svizzero e valga anche per chi si candida a CF o altro. Mi sembra una disparità di trattamento condiderato che nei Grigioni non funziona così. È una mia opinione che può essere condivisa o meno ;-))

Evry 5 anni fa su tio
Quante (s)parlate di base prettamente personali, d'invidia e cattiveria. Penso che ognuno sia libero di fare le proprie scelte e se riesce bene per lui. Al momento non è stato eletto a CS e quindi ha tutte le sue libertà. Vergognose sono certe affermazioni e diffamazioni gratuite.
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