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CANTONEDiritti dei pazienti nelle cliniche psichiatriche

20.11.18 - 16:36
Massimiliano Ay torna ad interrogare il Consiglio di Stato sull'argomento
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Diritti dei pazienti nelle cliniche psichiatriche
Massimiliano Ay torna ad interrogare il Consiglio di Stato sull'argomento

BELLINZONA - Dopo un primo atto parlamentare del Partito Comunista sulla situazione del settore psichiatrico, inoltrato ad inizio mese, Massimiliano Ay torna alla carica con una seconda interrogazione al Consiglio di Stato.

In seguito a testimonianze di un fatto concreto avvenuto alla Clinica Santa Croce di Orselina, in cui a un paziente non risulterebbero essere stati presentati i propri diritti e non gli sarebbe stato consegnato alcun foglio di ricorso, Ay chiede se esista un obbligo di informazione in tal senso per le strutture psichiatriche e, in caso di risposta negativa, se non sia il caso di prevederlo.

Sempre nell’ambito di un ricovero recente presso la Clinica Santa Croce di Orselina e sempre a differenza rispetto alla struttura di Mendrisio, stando al testo dell’interrogazione, un paziente non avrebbe ricevuto alcuna informazione circa l’esistenza di associazioni di tutela dei suoi diritti e di associazioni di assistenza ai familiari. Sulla scorta di questi esempi Ay chiede se esista un obbligo di informazione in tal senso per le strutture psichiatriche e, in caso di risposta negativa, se non sia il caso di prevederlo.

Sempre basandosi su alcune testimonianze, il deputato chiede se i test “usa e getta” per valutare l’eventuale consumo di stupefacenti da parte dei pazienti in entrata alle strutture psichiatriche, siano abbastanza affidabili. Oltre a ciò Ay chiede se ai pazienti venga data facoltà di richiedere un’analisi di laboratorio più approfondita di fronte al sospetto di fallimento di tali test.

Per quel che riguarda invece l’ambito del controllo che lo Stato esercita sulle strutture psichiatriche cantonali pubbliche e private, Ay chiede se non sarebbe utile istituire un organo di verifica indipendente che tuteli i diritti dei pazienti ricoverati.

Infine, prendendo spunto dal 40° anniversario della cosiddetta "Legge Basaglia" (1978) attraverso la quale, nella vicina Italia si intese chiudere i manicomi, il deputato ne approfitta per chiedere al Consiglio di Stato una valutazione dei rapporti circa la qualità del servizio offerto e il benessere dei pazienti e se esistano delle prospettive di maggiore integrazione con i servizi territoriali per rendere capillare, attenta al territorio e meno onerosa l'offerta circa i vari servizi psichiatrici.

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