Il Consiglio di Stato ha risposto all’interrogazione di Henrik Bang sulla divulgazione delle immagini del frontale avvenuto il 2 marzo nel San Salvatore. L'autore non è stato identificato
BELLINZONA - Aveva suscitato scalpore il video comparso in rete del violento frontale verificatosi nella notte tra giovedì 1 e venerdì 2 marzo, nella galleria San Salvatore. Tanto che il deputato socialista Henrik Bang aveva deciso di scrivere al Governo per chiedere come sia stato possibile che il filmato, riservato unicamente alle autorità competenti, sia stato reso pubblico.
Nella risposta all’interrogazione, presentata assieme ad altri cofirmatari, il Consiglio di Stato ha chiarito che le immagini non sono state estrapolate dal computer collegato al sistema di videosorveglianza, a cui hanno accesso i collaboratori della Polizia cantonale e quelli dell’Ufficio federale delle strade (USTRA). Bensì, sono state registrate filmando la schermata del computer con un telefonino e successivamente diffuse in una chat «aperta ad un grande numero di persone».
Nonostante le indagini avviate, non è però finora stato possibile risalire all’autore della violazione del segreto d’ufficio. L’inchiesta è quindi stata sospesa dal Ministero Pubblico il 18 giugno scorso.
Trattandosi di un’azione intenzionale ed illecita di un singolo individuo, il Governo ha comunque giudicato che le misure di sicurezza esistenti siano sufficienti.