Suggerimenti dal "tribuno" Christoph Blocher per far cambiare idea ai colonnelli recalcitranti di via Monte Boglia e aggregare l'area Lega-Udc in vista delle elezioni
BELLINZONA - Avrebbe fatto storcere il naso addirittura a Christoph Blocher il mancato accordo elettorale tra Udc e Lega. Tanto che il tribuno zurighese, e sono più che voci, si sarebbe mosso per resuscitare il patto, che era stato praticamente formalizzato in vista delle cantonali di aprile e delle Federali dell’autunno 2019.
L’accordo era quasi fatto, quando si erano trovati Piero Marchesi (presidente UDC) e Sergio Morisoli (UDC) con Antonella Bignasca e Norman Gobbi della Lega. L’intesa prevedeva due opzioni: 3 candidati leghisti e 2 UDC per il Consiglio di Stato, più 1 candidato Lega e 1 UDC per il Consiglio agli Stati; oppure 4 leghisti e 1 UDC per la corsa di aprile e 1 solo candidato UDC agli Stati. Due opzioni che però sarebbero risultate indigeste ai colonnelli di via Monte Boglia.
La novità, che potrebbe rimescolare le carte, è rappresentata dalla discreta discesa in campo di Blocher. Non per richiamare i suoi al tavolo (che del resto all’accordo erano pronti), ma per convincere i leghisti a cambiare idea. Il suo forte ascendente su alcuni leghisti, in primis il consigliere di Stato Norman Gobbi e la coordinatrice ombra Antonella Bignasca potrebbe provocare un sorprendente dietrofront. Sempre che la parte recalcitrante della Lega accetti le pressioni, che la linea originaria definiva "balive", provenienti da oltre Gottardo.