Badasci inoltra un'interrogazione al Consiglio di Stato: «Va bene che sia legale, ma almeno non venga sussidiata!»
BELLINZONA - Le coltivazioni di canapa light hanno subìto un aumento dalla fine del 2016. Attualmente sono circa una ventina le piantagioni sparse sul territorio cantonale, soprattutto sul Piano di Magadino.
A preoccupare Fabio Badasci, che ha inoltrato un’interrogazione al Consiglio di Stato sul tema, sono i sussidi concessi all’agricoltura: «A differenza della canapa, la coltivazione di quella con un tenore di THC inferiore all’1% è parificata a qualsiasi altra produzione che ha luogo sul territorio agricolo cantonale» ricorda Badasci, che illustra un processo in atto negli ultimi tempi: «Diverse aziende del nostro Cantone stanno convertendo le loro coltivazioni in modo parziale o totale alla canapa light a discapito della produzione di tipici prodotti ticinesi, poiché l’onere lavorativo è minore e il ritorno economico superiore». Le superfici destinate fino ad ora a pomodori e zucchine lasciano dunque lo spazio alle piantine di canapa light.
A preoccupare i cittadini è anche il forte odore sprigionato dalle piantagioni.
Fatte queste premesse Badasci chiede al Consiglio di Stato se i coltivatori di canapa light beneficino dei sussidi agricoli: «Se sì, quali e in che misura? Le serre dove viene coltivata hanno ricevuto sussidi per la costruzione?»
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