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Lo ha deciso il Gran Consiglio, che ha inoltre invitato il Governo a rilanciare le trattative a livello federale per il Concordato intercantonale
BELLINZONA - La formazione degli agenti di sicurezza va migliorata. Lo ha deciso oggi il Gran Consiglio accogliendo parzialmente una mozione in merito presentata da Massimiliano Ay, scaturita dalla «scintilla di Argo 1». Nel suo intervento, il deputato comunista ha infatti ribadito in aula come la gestione della sicurezza nelle mani di aziende private - a causa della carente formazione attuale - possa diventare «estremamente pericolosa per la popolazione stessa».
La mozione, in sostanza, chiedeva di creare un piano di studio più approfondito di quello ora in vigore, in particolar modo aumentando la formazione in psicologia e comunicazione, diritto e gestione dei conflitti come pure di valutare una parificazione con l’attuale piano di perfezionamento per l’ottenimento del Diploma cantonale.
«Una questione delicata» ha sottolineato Leila Guscio, relatrice del rapporto sostenuto quasi all’unanimità dal plenum (63 voti a favore, uno contrario ed un astenuto), esprimendo una posizione largamente condivisa. «La formazione degli agenti richiede un costante aggiornamento» ha aggiunto Claudio Franscella, ricordando in particolare come oggi gli agenti in molti ambiti sostituiscano il lavoro della polizia e auspicando pure «una differenziazione della formazione, più approfondita e mirata» per i quadri dirigenti.
Un’occasione per il Ticino di «fungere d’avanguardia», viene pure sottolineato nel rapporto commissionale, in attesa che il Governo - come auspicato dai deputati - rilanci le trattative per mettere una base federale al Concordato intercantonale sulle prestazioni di sicurezza.
