Durante il Comitato Cantonale, tenutosi oggi al Teatro Sociale, è stata presentata la lista per la corsa al Consiglio di Stato. Sarà composta da Farinelli, Gaffuri, Maderni, Speziali e Vitta
BELLINZONA - I cinque petali che formeranno la rosa liberale-radicale alle elezioni cantonali del prossimo aprile sono quelli annunciati. Non c'è stato infatti alcun colpo di scena questa mattina al Teatro Sociale di Bellinzona durante il Comitato cantonale del PLR.
I cinque candidati che finiranno sulla lista sono infatti quelli che erano stati anticipati ad inizio settimana. Ovvero il Consigliere di Stato uscente Christian Vitta, il capogruppo in Gran Consiglio Alex Farinelli, il granconsigliere Sebastiano Gaffuri, la presidente della Federazione ticinese delle associazioni di fiduciari Cristina Maderni e il presidente di sezione a Minusio Alessandro Speziali.
I loro nomi - proposti dall'Ufficio presidenziale - sono stati approvati per acclamazione dagli oltre 300 presenti al Comitato. «Sono particolarmente soddisfatto, perché il nostro Partito è in grado di presentare cinque persone pronte a servire il Paese con grande passione, senso del dovere, intelligenza ed entusiasmo» – ha spiegato il presidente Bixio Caprara. «Persone virtuose nel senso pestalozziano: con testa, cuore e mano; vale a dire pronte a ragionare nell’analisi, ad impegnarsi con passione e ad agire con determinazione».
I simboli dei candidati - Dopo il discorso del presidente hanno parlato i singoli candidati, che, con l’ausilio di un oggetto caratteristico, hanno presentato le motivazioni che li hanno spinti a mettersi in gioco e la loro visione per il futuro politico del Cantone. Alex Farinelli ha scelto una foto incorniciata. «Come liberali-radicali sono convinto che siamo pronti a presentarci davanti al Paese dicendo chiaramente che vogliamo riassumerci la responsabilità di governare. Non per arroganza, non per potere, ma perché siamo forti delle nostre idee, forti dei nostri valori, ma soprattutto perché abbiamo fiducia nelle potenzialità del Ticino».
Il secondo candidato - Sebastiano Gaffuri - ha invece portato con sé una piantina di castagno. «Sogno un Ticino in cui condizioni favorevoli si trasformino in opportunità e dove le idee diventino progetti. Un Cantone proiettato al futuro e non immobile al presente. Oculato nella sua gestione ma convinto ad investire. Che non dimentica chi non riesce a cogliere la propria opportunità, ma che tenda loro la mano solidalmente. Ma affinché questo sogno possa realizzarsi non sono sufficienti gli auspici. Occorrono piuttosto progetti concreti e soluzioni percorribili».
Cristina Maderni ha invece optato per la sua passione per l’equitazione nel presentarsi al Comitato cantonale con il Cap, il cappello caratteristico di amazzoni e cavalieri. «Come saprete, l’equitazione è l’unico sport olimpico in cui donne e uomini competono nella stessa categoria senza privilegi, a livello individuale o in team, e in cui le donne riescono a portare altrettanta qualità, ma soprattutto la sensibilità che ci distingue. Cercherò di contribuire al successo di questa squadra con il mio carattere, con un tocco di sensibilità e la passione che è alla base di ogni sfida».
Un coltellino svizzero ha poi introdotto l’intervento di Alessandro Speziali, che ha sottolineato i valori del federalismo. «Un Paese è fortunato se la sua politica è in grado di rimanere accessibile a tutti. Se i suoi eletti frequentano il mondo reale, e non solo i salotti o gli uffici. Se amministrati e amministratori non appartengono a gruppi sociali impermeabili fra loro, ma a un unico bacino nel quale possono interagire. Se mi candido, insomma, è perché credo in un federalismo liberale basato su istituzioni vicine al territorio».
Ultimo a prendere la parola, l’uscente Christian Vitta, ha scelto un cristallo per spiegare come «alle parole devono seguire le scelte. Alle scelte devono seguire le azioni, i fatti e le soluzioni. Questa dinamica positiva è quella che intendo portare avanti con il vostro appoggio e la vostra vicinanza che ho sentito forti e presenti in questi intensi quattro anni. Raggiungeremo nuovi e importanti traguardi, con entusiasmo e progettualità, insieme».
L'obiettivo del PLR - come ribadito a gran voce anche oggi - è quello di riconquistare il secondo seggio in Governo che era stato perso (in favore della Lega) nel 2011.