Il comitato PPD leventinese chiede alla politica cantonale di sostenere la proposta avanzata dai comuni del distretto
BODIO - «L’unica possibilità» per garantire alle Officine FFS un futuro sicuro e «nel contempo rilanciare l’economia» della Valle è quella di ubicare la nuova struttura «nel comparto industriale di Bodio-Giornico». È quanto sostiene il comitato PPD leventinese, che in una presa di posizione odierna ha chiesto alla politica cantonale di sostenere la proposta avanzata dai comuni del distretto.
Quattro sono i punti su cui i popolari democratici della Leventina basano le proprie conclusioni. In primis il fatto di disporre di un’area industriale come quella dell’ex acciaieria Monteforno, «pronta da subito» per accogliere la nuova Officina. In secondo luogo, l’ubicazione nella Bassa Leventina sarebbe un tassello importante nella «crescita armoniosa» della cosiddetta Città Ticino, andando a rilanciare economicamente la regione.
Vi è poi il discorso della tutela del territorio e dell’ambiente. E con la disponibilità di un’alternativa già attrezzata rispetto alla soluzione di Arbedo-Castione, il PPD ritiene «inaccettabile» che 80'000 m2 di terreno agricolo SAC siano sacrificati. E infine la questione dei costi supplementari annunciati dalle FFS, che non presentando ostacoli tecnici nel comparto Bodio-Giornico sarebbero «estremamente limitati» se calcolati «sia nel complesso dell’investimento, sia sull’arco di 50 anni, sia se confrontati con l’ingente contributo chiesto al Cantone per far sì che le Officine restino in Ticino».