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CANTONERimborsi, il decreto resta nel cassetto

04.10.18 - 15:34
Il Gran Consiglio ha deciso oggi a larga maggioranza di non impugnare la decisione emanata dal Procuratore generale
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Rimborsi, il decreto resta nel cassetto
Il Gran Consiglio ha deciso oggi a larga maggioranza di non impugnare la decisione emanata dal Procuratore generale

BELLINZONA - Il decreto di non luogo a procedere nei confronti di quattro consiglieri di Stato (Norman Gobbi, Claudio Zali, Christian Vitta e Paolo Beltraminelli), emanato dal Procuratore generale Andrea Pagani lo scorso 25 settembre, in merito al rimborso forfettario delle spese telefoniche non sarà impugnato. Lo ha deciso oggi a larga maggioranza il Gran Consiglio con 53 voti contro 13 (una scheda bianca e una nulla).

Riunito in seduta straordinaria, il Parlamento ticinese ha così deciso di seguire l’invito dell’Ufficio presidenziale, che martedì scorso aveva preso posizione condividendo le conclusioni del PG circa l’assenza di dolo (anche eventuale) da parte dei quattro componenti del Governo. Un esito dato pressoché per scontato alla vigilia e confermato, ancor prima dello scrutinio, dalla volontà esplicitata durante il dibattito libero da parte dei diversi capigruppo.

«Non litighiamo tra poteri» - «La via penale proprio non ci azzecca», ha dichiarato Alex Farinelli nel sottolineare il sostegno del gruppo liberale radicale alle conclusioni dell’Ufficio presidenziale mentre Maurizio Agustoni ha invitato i colleghi ad un rapporto più sereno tra le istituzioni. «Non litighiamo tra poteri dello Stato. È un sintomo di declino e decadenza di una civiltà. Anche perché non mancano i veri problemi da affrontare per questo Cantone».

Una posizione, quella espressa dal capogruppo PPD, condivisa anche dal collega socialista Ivo Durisch, che ha criticato il «muro contro muro» tra Gran Consiglio e Ufficio presidenziale, sposando la tesi di quest’ultimo. A favore della non impugnazione anche la maggioranza dei Verdi e il gruppo La Destra, che per voce di Sergio Morisoli ha dichiarato di non avere dubbi e di credere alla «buona fede», criticando l’utilizzo della «giustizia per regolare i conti».

Archiviata la questione in ottica penale, l’ultimo capitolo della “saga” dovrebbe compiersi ad inizio novembre, quando la Sottocommissione di vigilanza - come confermato oggi dai deputati Durisch e Bacchetta-Cattori - presenterà le proprie conclusioni.

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COMMENTI
 

F/A-18 5 anni fa su tio
Non c'erano dubbi sull'onesta dei nostri politici, questa ne è la dimostrazione, diciamo che cane non mangia cane. Un po' come i vitalizi in Italia, figuriamoci se se li sospendono, tutti compatti a mantenerli, prendono il vitalizio vitanaturaldurante anche con un giorno di servizio ma nessuno ci vede niente di male. Nessuno dei politici.

matteo2006 5 anni fa su tio
Quanto costa ai cittadini il teatrino della politica? questo non lo si dice? ci sarebbe lavoro per un paio d'anni di indagini.

VISIO 5 anni fa su tio
Tutti si sono "ben serviti" anche il compgno di Pronzini ! Vergogna
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