Matteo Pronzini interroga il Consiglio di Stato in merito al controllo sulle procedure di identificazione dei pazienti effettuato 5 mesi prima della vicenda
BELLINZONA - Il caso del Dr. Rey «lascia aperti interrogativi di importanza fondamentale nell’ottica della sicurezza dei pazienti». A denunciarlo in una nuova interrogazione al Consiglio di Stato è Matteo Pronzini, che sottolinea come «dalle risultanze dell’inchiesta penale è emerso che, prima di quel tragico errore, alla clinica Sant’Anna non veniva applicata la procedura di identificazione dei pazienti “time-out”, né un'altra procedura standardizzata». Circostanza poi confermata dal direttore sanitario della clinica davanti al Procuratore pubblico Bordoli.
Il problema? Cinque mesi prima dei fatti - era il 13 febbraio 2014 - presso la clinica ha avuto luogo l’ispezione da parte dell’Ufficio del medico cantonale per il rinnovo dell’autorizzazione di servizio. E nel protocollo ufficiale la voce “Procedura Time out” è stato registrata come «conforme».
Una «bugia». Un fatto «sconcertante», commenta il deputato MPS, che chiede all’Esecutivo di indicare se il medico cantonale e le autorità cantonali competenti fossero a conoscenza del fatto che il protocollo «contiene una falsa attestazione» in merito alla procedura e - in caso positivo - quali misure hanno o intendono intraprendere a riguardo.
Le domande dell'interrogazione: