Le trattative per il rinnovo del contratto nazionale mantello non sono andate a buon fine. Dario Cadenazzi di Unia: «Una flessibilità di 300 ore all'anno è inaccettabile»
ZURIGO - Non sono andate a buon fine le trattative fra impresari costruttori e muratori in merito al rinnovo del contratto nazionale mantello, in scadenza a fine anno. Dal faccia a faccia tra Unia e Società Svizzera impresari costruttori in programma oggi pomeriggio a Zurigo e durato circa quattro ore non è emersa alcuna convergenza di opinioni. Di conseguenza, lunedì 15 ottobre a Bellinzona scatterà lo sciopero.
«Gli impresari costruttori non si sono mossi di un millimetro», ha commentato Dario Cadenazzi di Unia ai microfoni di Radio Fiume Ticino. A turbare in modo particolare i muratori è la flessibilità richiesta dalla parte padronale - fino a 300 ore all’anno -, una pretesa «inaccettabile» e sul quale i lavoratori «non faranno alcun passo indietro».
Dopo 17 incontri, dunque si è ancora al punto di partenza.