Il deputato interpella il Governo in merito presunto sostegno del consigliere di Stato alla struttura stay-behind
BELLINZONA - Il mirino di Matteo Pronzini resta saldamente puntato sul Consiglio di Stato. In una nuova interpellanza, presentata questa mattina, il deputato MPS riaccende la discussione sulla partecipazione di Norman Gobbi alla cerimonia in onore dei veterani dell’esercito segreto P-26 della Svizzera italiana.
L’atto di Pronzini ripropone integralmente le sei domande già presentate lo scorso 16 marzo sotto forma di interrogazione, chiedendo in primis all’Esecutivo cantonale di confermare la partecipazione del direttore del Dipartimento istituzioni (e di eventuali altre autorità pubbliche) alla cerimonia della struttura segreta nonché di chiarire l’eventuale partecipazione finanziaria del Cantone nell’organizzazione dell’evento.
«Ero presente» - Sulla vicenda, lo ricordiamo, il consigliere di Stato Gobbi si era già pronunciato nei giorni immediatamente successivi all’interrogazione di Pronzini, confermando sia la propria presenza alla cerimonia assieme ad altre autorità cantonali quanto il fatto che il Governo ne fosse informato.
Una cerimonia, aveva spiegato a suo tempo Werner Carobbio - già consigliere nazionale e co-presidente della commissione d’inchiesta P-26 -, organizzata nell’ambito di una riabilitazione della struttura stay-behind disciolta nel 1990, di cui non furono messi in discussione «tanto i suoi aderenti quanto la modalità della struttura e la dimensione segreta, fuori da ogni controllo democratico» che «intaccava il principio di neutralità» della Svizzera.
Le domande al Consiglio di Stato