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CANTONELa battaglia per il dialetto arriva in Gran Consiglio

27.09.18 - 09:45
Il neo deputato Marioli ha presentato un’iniziativa parlamentare elaborata per la modifica della Legge della Scuola
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La battaglia per il dialetto arriva in Gran Consiglio
Il neo deputato Marioli ha presentato un’iniziativa parlamentare elaborata per la modifica della Legge della Scuola

BELLINZONA - La battaglia per l’insegnamento del dialetto di Nicholas Marioli sbarca anche in Gran Consiglio. Il neo deputato leghista - subentrato lo scorso 17 settembre al dimissionario Gianmaria Frapolli - ha presentato (assieme ai cofirmatari Daniele Casalini, Giancarlo Seitz, Paolo Pamini, Tiziano Galeazzi, Franco Denti, Raffaele De Rosa e Andrea Giudici) un’iniziativa parlamentare elaborata per la modifica della Legge della Scuola, proponendo un articolo che preveda l’insegnamento facoltativo del dialetto in tutte le scuole elementari e medie.

L’iniziativa si fonda sui concetti di «sensibilizzazione» - a livello politico e mediatico -, di «integrazione» e di «salvaguardia» e, scrivono i firmatari, vuole «finalmente superare i luoghi comuni che tendono a ritenere il dialetto un'espressione di una volgarità popolare» donando «il giusto e doveroso spazio a un elemento spiccatamente di casa nostra».

La modifica di legge proposta:

Insegnamento del dialetto
Art. 23b (nuovo)1L’insegnamento del dialetto è impartito in tutte le scuole elementari e medie. 2La frequenza degli allievi all’insegnamento del dialetto è facoltativa ed è accertata all’inizio di ogni anno dall’autorità scolastica mediante esplicita richiesta alle autorità parentali, rispettivamente agli allievi se essi hanno superato i diciotto anni d’età. 3La designazione degli insegnanti, la definizione dei piani di studio, la scelta dei libri di testo, del materiale scolastico e la vigilanza didattica vengono preavvisati dal Centro di Dialettologia e di Etnografia. 4La vigilanza amministrativa compete alle autorità scolastiche.

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COMMENTI
 

Mattiatr 5 anni fa su tio
Totalmente favorevole, sarebbe una lezione di cultura locale che porterebbe solo benefici.

sedelin 5 anni fa su tio
il dialetto é molto espressivo, bello ma prima bisogna imparare BENE l'italiano. forse non tutti sanno che in numerose classi delle scuole elementari ticinesi non, NON, esiste il libro di lettura e non si esercita la lingua italiana !!!

sedelin 5 anni fa su tio
Risposta a sedelin
le iniziative sulla scuola lasciatele fare ai docenti.

Tenderloin 5 anni fa su tio
Per fortuna son soli 7 mesi.

franco1951 5 anni fa su tio
Credo che i ticinesi debbano dapprima imparare bene, ma bene, l'italiano, perché qualche problemino ce l'hanno. Io parlo anche dialetto e lo uso, e sono assolutamente favorevole alla sua protezione, ma insegnarlo a scuola mi sembra una gran baggianata. Marioli vive completamente fuori dal mondo. Ricordo una sua dichiarazione di un paio di anni fa in cui affermava di essere orgoglioso di non aver mai messo un paio di jeans. Mah, qualche dubbio mi assale.

Tenderloin 5 anni fa su tio
Risposta a franco1951
Ci starebbe anche un corso d'italiano e di storia obbligatorio per tutti i neodeputati.

Sciacallo 5 anni fa su tio
Non ha ancora fatto a tempo a sedersi iin Gran consiglio che già comincia con l'unico tema che conosce...
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