Un’interrogazione firmata dal gruppo UDC e da Stefano Gilardi chiede lumi in merito al mobilio utilizzato nelle postazioni di lavoro dell’amministrazione comunale
LUGANO - Prendere in considerazione anche le spese, amministrative e di gestione, più banali in ossequio alla strada del rigore finanziario perseguita dalla città di Lugano. Può essere riassunto con queste parole il concetto alla base dell’interrogazione inoltrata questa mattina all’Esecutivo luganese da Tiziano Galeazzi (capogruppo UDC), Raide Bassi (UDC), Alain Bühler (UDC) e Stefano Gilardi (Lega dei Ticinesi).
Spese che devono essere prese in considerazione «non solo dal Municipio, ma anche dal personale alle dipendenze della città», sottolineano gli interroganti, intenzionati a far chiarezza su possibili «sprechi evitabili» in materia di gestione degli uffici.
«Durante gli ultimi due anni quanti uffici sono stati spostati nell’intera amministrazione comunale?», chiedono in primis i quattro consiglieri comunali, ponendo in particolare la lente sull’utilizzo (e il riutilizzo) del mobilio esistente.
Inoltre, qualora parte dell’arredo degli uffici fosse stato acquistato ex novo, gli interroganti chiedono al Municipio di elencare i relativi costi nonché le aziende fornitrici, e la loro provenienza, e di giustificare la necessità delle spese effettuate.
Le domande rivolte al Municipio