Consiglio di Stato interrogato da dieci politici sui nuovi metodi di gestione dei bambini, indirizzati verso «traguardi internazionali» a scapito della "bellezza" dello sport più amato nel cantone
LUGANO - Formare i nuovi calciatori con metodi militareschi, stressandoli con l’obiettivo di raggiungere traguardi internazionali. Ce n'eravamo occupati a inizio giugno con un articolo sul ricco imprenditore russo presidente del settore giovanile del Lugano che «cerca baby talenti in Italia». Sull’argomento si è chinato anche Falò a fine agosto e ora dieci politici - con Raffaele De Rosa primo firmatario - chiedono al Consiglio di Stato quanto il fenomeno sia diffuso.
«Bambini in età “bici con le rotelle” forzati per arrivare a nemmeno sottaciuti alti obiettivi internazionali». La situazione nel calcio giovanile ticinese viene descritta come «una specie di militarizzazione» nell’interrogazione. La preoccupazione è «il poco riguardo» nei confronti della «crescita serena dei giovani, del piacere del gioco, ma anche degli aspetti sociali e della regolarità nella formazione scolastica».
Considerato che si tratta dello sport più popolare del cantone, i firmatari si chiedono se “la bellezza” del calcio - percepito con «piacere e divertimento» - vada ormai persa a favore di «un certo “modello” di sport e di gestione del patrimonio sportivo e umano».
Raffaele De Rosa - e i cofirmatari Henrik Bang, Luigi Canepa, Chino Denti, Milena Garobbio, Simone Ghisla, Francesco Maggi, Germano Mattei, Mauro Minotti, Omar Terraneo - si rivolge al DECS per capire se sia al corrente di quanto sta accadendo a Lugano e se ritenga «il metodo e la pressione sui giovani, in particolare sui bambini, una buona alternativa all’insegnamento sin qui garantito dal “Team Ticino” e dalla Federazione svizzera di calcio».
L’interrogazione solleva inoltre uno scenario che potrebbe concretizzarsi a breve: «La prossima Assemblea del “Team Ticino” di ottobre potrebbe riservare sorprese in quanto il magnate russo, rispettivamente un suo connazionale, hanno di fatto il controllo della formazione giovanile di Lugano e Chiasso (quest’ultimo pare acquistato in toto, compresa la prima squadra). Ciò significa che il solo Bellinzona potrebbe sostenere il “Team Ticino” ma, per la legge dei numeri, potrebbe dover soccombere alla potenziale maggioranza».
Ecco le 8 domande dell’interrogazione:
- È al corrente il DECS di quanto sta accadendo a Lugano? Come intende approfondire la questione, qualora sia ritenuta degna di interesse?
- Ritiene il metodo e la pressione sui giovani, in particolare sui bambini, esercitate attraverso questo nuovo “modello” una buona alternativa all’insegnamento sin qui garantito dal “Team Ticino” e della Federazione svizzera di calcio tra l’altro con un buon successo?
- Come si concilia con i nostri valori e la nostra cultura?
- Il DECS ha intenzione di approfondire il tema con le parti interessate?
- La prossima Assemblea del “Team Ticino” di ottobre potrebbe riservare sorprese in quanto il magnate russo, rispettivamente un suo connazionale, hanno di fatto il controllo della formazione giovanile di Lugano e Chiasso (quest’ultimo pare acquistato in toto, compresa la prima squadra). Ciò significa che il solo Bellinzona potrebbe sostenere il “Team Ticino” ma, per la legge dei numeri, potrebbe dover soccombere alla potenziale maggioranza. Il risultato sarebbe che quanto praticato attualmente a Lugano verrebbe applicato in tutto il Ticino? I 15 collaboratori (tempo parziale e pieno) verrebbero licenziati? Se si, a favore di chi?
- Considerati i buoni rapporti passati e attuali tra il Cantone e il “Team Ticino”, con quest’ultimo a confermare la qualità di questa collaborazione (a tutto vantaggio dei giovani sportivi e delle loro famiglie) con il risultato di un ottimale connubio tra sport, scuola e crescita (personale, sociale e formativo-professionale), potrà essere garantito in futuro quanto costruito fino ad oggi, considerata la filosofia sportiva molto diversa che si vuole introdurre sulla scia dell’influsso di capitali stranieri?
- Ritenuta l’importanza di continuamente migliorarsi, in che misura è possibile perfezionare l’attuale modello avviato da oltre 10 anni in Ticino, facendo tesoro della disponibilità di (e coinvolgendo) questi privati?
- Tra le aree di miglioramento cosa è possibile fare di più, in Ticino, in particolare nella fascia 7-14 anni, in collaborazione con le differenti società sportive?