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CANTONERimpatrio "forzato": «Trattamento disumano, ma dove si vuole arrivare?»

18.09.18 - 15:21
Sul trattamento riservato dalla polizia a una madre e i suoi bambini Matteo Pronzini interroga il Governo
tipress
Rimpatrio "forzato": «Trattamento disumano, ma dove si vuole arrivare?»
Sul trattamento riservato dalla polizia a una madre e i suoi bambini Matteo Pronzini interroga il Governo

BELLINZONA - Il caso del tentato rimpatrio di una madre e i suoi due figli, definito "violento e forzato" da un gruppo di cittadini, non ha tardato a suscitare indignazione tra il mondo politico. Ed ecco giungere sul tavolo del Governo la prima interrogazione.

Matteo Pronzini, ripercorrendo la vicenda così come raccontata da un gruppo di persone in una lettera aperta, pone al Consiglio di Stato le seguenti domande:

1. Sulla base di quale disposizione legale la polizia ha deciso di far irruzione in piena notte nei locali ospitanti la madre ed i suoi due figli?

2. Chi ha autorizzato questa vergognosa azione? Il direttore del DI Normann Gobbi e/o il comandate della polizia cantonale Matteo Cocchi erano al corrente? Se sì, hanno dato il loro assenso?

3. Lasciar la famiglia a Zurigo, mostrare foto di persone con mani e gambe legate ed occhi bendati per intimorire la madre ed i bambini fa parte dei normali protocolli? Se sì, chi ha autorizzato questo protocollo?

4. Non ritiene che in questo caso non vi sia stata nessuna proporzionalità nell’agire delle forze di polizia?

5. Non ritiene necessario, anche in nome dei più elementari diritti civili e umani che – come governo – dovrebbe promuovere, prendere le distanze da simili procedure?

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