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CANTONE / SVIZZERA«Il testo è chiaro, non ci sono più scuse»

01.09.18 - 13:38
Marco Chiesa commenta l'iniziativa depositata ieri dal suo partito che mira ad annullare la libera circolazione delle persone con l'Unione europea
Keystone
«Il testo è chiaro, non ci sono più scuse»
Marco Chiesa commenta l'iniziativa depositata ieri dal suo partito che mira ad annullare la libera circolazione delle persone con l'Unione europea

BERNA - L’iniziativa “per un immigrazione moderata”, che mira ad annullare la libera circolazione delle persone con l'Unione europea e che è stata depositata ieri presso la Cancelleria federale, permetterà di votare un testo chiaro, per tutti. Parola del consigliere nazionale ticinese e UDC Marco Chiesa, secondo cui «ora non si potrà più far finta di non aver capito, o nascondersi dietro la scusa che l’UDC non è stata chiara, o ancora che i cittadini non avevano capito bene cosa votavano». Le frecciate sono evidentemente indirizzate a chi non ha voluto applicare quanto votato il 9 febbraio 2014 con l'iniziativa contro l'immigrazione di massa.

Il testo in questione prevede infatti, nero su bianco, che la Svizzera regoli in maniera autonoma l'immigrazione degli stranieri. Se l'iniziativa venisse accettata dal popolo, le autorità avrebbero un anno per negoziare la fine dell'accordo con Bruxelles. Se non si dovesse trovare una soluzione, il Consiglio federale dovrebbe uscire dall'intesa nel mese successivo, col rischio di far cadere l'insieme degli accordi bilaterali.

«Basta ignorare il popolo» - Secondo Marco Chiesa, grazie a questa nuova iniziativa «non si possono più sollevare ipocrite argomentazioni sull’UDC e l’iniziativa contro l’immigrazione di massa per non applicare la decisione del Popolo svizzero e dei Cantoni». «Queste scuse nascondevano e nascondono il chiaro sostegno dei partiti e dei poteri economici alla libera circolazione delle persone. Ma questi non potevano mica dirlo apertamente che il sabotaggio era frutto di un disegno e un accordo politico chiaro e trasversale che prevedeva di ignorare quanto aveva deciso il Sovrano», aggiunge il consigliere nazionale.

Per Chiesa, con questa iniziativa è quindi giunta la resa dei conti: «Ora è tempo di una scelta di campo. Di correggere grazie alla democrazia diretta una crassa violazione della nostra Costituzione.

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