Per il partito si tratta della variante meno invasiva. Nonostante ciò, invece di rendere più attrattiva la strada bisognerebbe puntare maggiormente sui mezzi pubblici
BELLINZONA - I Verdi del Ticino hanno deciso di sottoscrivere «turandosi il naso» il compromesso politico da cui è scaturita la variante di collegamento veloce A2-A13 messa in consultazione. Questa variante è ritenuta la meno invasiva per quanto concerne la conservazione del Piano di Magadino e permette di salvaguardare enormi superfici di terreno agricolo.
Mancano coraggio e visione - Nonostante ciò, per i Verdi i cambiamenti verso una mobilità sostenibile sono pochi e spesso avanzano «a ritmo di tartaruga», se confrontati ad altre parti della Svizzera: «Purtroppo in Ticino non si vuole cambiare paradigma e si continua a considerare l’automobile come la soluzione prioritaria per assicurare il trasporto individuale».
In un’ottica di mobilità sostenibile dal punto di vista ambientale e in un contesto di mutamenti climatici invece di rendere il collegamento stradale più attrattivo e veloce, puntando ancora principalmente sull’automobile, per i Verdi «sarebbe stato più saggio puntare esclusivamente sul trasferimento degli spostamenti sul mezzo pubblico, anche per sfruttare al meglio i notevoli vantaggi della realizzazione del tunnel AlpTransit del Ceneri».
Ridurre la velocità nei tracciati attuali - Nonostante la deludente mancanza di visione I Verdi del Ticino rimangono comunque fedeli al compromesso politico elaborato (variante 6A), ma chiedono che le «pesanti» esternalità del nuovo collegamento veloce vengano almeno in parte compensate grazie ad un declassamento più incisivo degli attuali tracciati, quello sulla sponda sinistra e in parte quello sulla sponda destra limitando la velocità a 50 km/h e all’interno dei nuclei a 30km/h.
Inoltre i piani di agglomerato del Locarnese e del Bellinzonese, come già sostenuto dal Verdi nell’ambito del piano di risanamento dell’aria, dovranno essere «forzatamente più ambiziosi nel potenziare i trasporti pubblici, nella riduzione dei parcheggi e nella moderazione del traffico». «Altrimenti il caos viario ora sul piano verrà solamente spostato nelle aree urbane già ampiamente congestionate nelle ore di punta», conclude il partito.
I Verdi del Ticino ritengono infine che la totalità del terreno agricolo sacrificato per la realizzazione del progetto vadano compensati in maniera integrale come previsto dalla legislazione federale. Inoltre l’occasione dev’essere colta per eliminare le situazioni illegali non conformi alla zona agricola attualmente presenti sul Piano di Magadino e finora tollerate in maniera completamente ingiustificata sia da parte del Cantone che alcuni comuni (vedi ad esempio la situazione della Compodino).