Cerca e trova immobili

CANTONEEcco come combattere lo sfruttamento degli stagisti

23.07.18 - 09:53
Salari uguali ai dipendenti e contratti di massimo tre mesi. Sono queste le proposte di Matteo Pronzini
TI Press
Ecco come combattere lo sfruttamento degli stagisti
Salari uguali ai dipendenti e contratti di massimo tre mesi. Sono queste le proposte di Matteo Pronzini

BELLINZONA - Il tema del «supersfruttamento» degli stagisti e del «lavoro gratuito» ha spinto il deputato dell’MPS Matteo Pronzini a presentare una mozione al Consiglio di Stato. In molti settori, infatti, vi sono figure professionali (apprendisti e stagisti) che nonostante abbiano un rendimento paragonabile a quello di un lavoratore qualificato, vengono pagati fino a cinque volte meno. «In alcuni casi addirittura non vengono proprio pagati, usando la scusa del periodo di “prova” o di “osservazione”, o ancora essendo un requisito per accedere a una determinata formazione», lamenta Pronzini.

Il granconsigliere invita dunque il Governo a regolamentare gli stage presso le imprese pubbliche e private con una legge che fissi determinate condizioni. In particolare «nessuno stagista potrà ricevere un salario inferiore a quello più basso pagato nell’impresa in cui lavora« e «nessun contratto di stagista potrà eccedere i tre mesi ed essere prolungato per attività interne alla stessa azienda».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

siska 5 anni fa su tio
Una non indifferente "fetta" di datori di lavoro "sfrutta" questa importante presenza ed in alcuni casi usano l'apprendista o lo stagista come facchino. Dai chi non l'ha visto almeno una volta nella vita!? Io l'ho visto perpetuare propio da chi doveva insegnare a tappe il futuro mestiere della giovane o del giovane. Quelli non sfruttati dai capi o dal personale sono quelli che hanno qualcuno alle spalle con una carica importante o che provengono da famiglie molto addentro alla politica. Non raccontiamoci più baggianate, chiaro che Pronzini non otterrà mai quello che ora sta chiedendo anche perché con questa interrogazione si attirerà ancora più antipatie da parte di chi ha già le mani in pasta.

vulpus 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Condivido. Ma la questione è uguale a quella dei frontalieri: è la mentalità nostra, chi comanda i lavori, che è sbagliata. Vogliamo sempre e solo il prezzo a buon mercato. La qualità nessuno la chiede, salvo quando hanno pagato 3 e una cica il lavoro, e l'artigiano se ne è andato e le cose non funzionano.

siska 5 anni fa su tio
Risposta a vulpus
Ciao vulpus, certo condivido anch'io il tuo pensiero. È la mentalità ticinese che fa la differenza poi mettiamoci pure che nelle aziende, banche, uffici, ospedali ci lavorano una buona parte di frontalieri e che questi ultimi imparano molto velocemente la mentalità ticinese che un po' anche la loro...e il gioco é fatto. Però mi dispiace per i giovani apprendisti e stagisti che si "vedono" sempre un po' in fondo alla scala. Per fortuna e ne sono sicura, esistono ancora datori di lavoro rodati e molto professionali che integrano molto bene l'apprendista e lo considerano come uno di loro.

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Ciao, nelle banche (che conosco molto bene) l'apprendista non è sfruttato a livello salariale, semplicemente perché c'è un contratto chiaro che disciplina il suo ruolo. Ci sono degli scatti salariali (primo, secondo e terzo anno) e ovviamente sono a salire. In generale lo "sfruttamento" a volte ha anche aspetti positivi.... un buon capo, solitamente (o comunque dovrebbe essere così) è anche un buon operaio o impiegato. Io ho fatto l'apprendistato e a volte ho fatto lavori di bassa manovalanza (imbustare, fotocopie ecc. ecc.) ma non per questo mi sono messo a starnazzare contro il sistema. Semplicemente ho fatto quanto dovuto e piano piano ho iniziato a crescere nell'organizzazione. Sergio Ermotti in questo senso è cresciuto molto eh eh eh - a dimostrazione che comunque con capacità, perseveranza, coraggio e un po' di sana arroganza, si può arrivare dappertutto.

siska 5 anni fa su tio
Risposta a pulp
Ciao Pulp, condivido e apprezzo il tuo cammino che avrai (presumo in quanto non quale età tu abbia) intrapreso tanto tempo fa e che oggi ti avrà portato dopo diverse tappe professionali ad essere soddisfatto del tuo percorso. Sai Pulp, anch'io ho iniziato a lavorare prestissimo a 16 anni ero in svizzera tedesca e tenevo una villa tutta da sola (facevo pulizie, bucato in lavatrice e stiro, pulivo la piscina) anche perché i miei ex-datori erano assenti dal mattino fino a tardo pomeriggio. Mai lamentata anzi ci tenevo al decoro della casa. Tornata in ticino ho imparato un mestiere ed imparando un mestiere mi sono adattata. Negli anni a venire ho lavorato tantissimo in più ambiti imparando molte cose che oggi posso permettermi di metterle in pratica. Ma ho anche visto personale d'ufficio e personale nel ramo sanitario approfittarsi del giovanissimo/a alla grande credimi. Ed io ai giovani sono sempre stata vicino aiutandoli anche sgridandoli ma approfittarmi mai te lo posso garantire. Eh sì il bel Sergio Ermotti eh eh eh sicuramente come lui stesso a dichiarato é partito dal nulla ed é riuscito a costruirsi la sua carriera, ma ahimé, il percorso fatto dal sig. Ermotti o da altri con una carica dinamica vitale sono casi abbastanza rari perché non tutti hanno quella grinta, perseveranza e fortuna nell'approcciarsi verso un mondo fatto di "squali".

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a siska
Eh eh eh... beh certo non possono diventare tutti Ermotti :-) - però è importante che ci siano esempi come lui. Troppo spesso ho l'impressione che i giovani abbiano dei "modelli" che sono un po' troppo "frivoli" per i miei gusti. Pensare che le ragazze vogliono diventare veline e i ragazzi tronisti, mi fa semplicemente rabbrividire ed inorridire. In generale il problema è proprio di questa "subcultura" perché questi ragazzi, oltre ad avere ideali frivoli, non ascoltano nemmeno più un notiziario o non leggono più un giornale, ma sono attaccati notte e giorno ad Instagram per vedere se il pupo della Ferragni e Fedez ha scorreggiato o meno. Ecco, più che una battaglia sui "salari" di questi giovani e sul loro eventuale sfruttamento, sarebbe opportuno occuparsi di dirigere queste nuove leve verso il mondo del lavoro, rendendoli "adulti" e informati e facendo in modo che possano poi crescere.

siska 5 anni fa su tio
Risposta a pulp
Ciao, sono pienamente d'accordo conte, magari ti sembrerà non vero che io sia d'accordo, ma é così. Purtroppo, parecchia gioventù (non tutta la gioventù, perché quelli che non si vedono in giro sono quelli che studiano e si interessano dei fatti reali di questo mondo..) é più propensa alle mode su come vestirsi, come avere l'ultimo apparecchio tecnologico ma non per usarlo con intelligenza ma perché é un giocattolo. C'é molta banalità oggi e a volte mi soffermo ad osservare le persone e soprattutto i giovanissimi...ad occuparsi di dirigere questi giovani, in primis dovrebbe essere la famiglia(?), la scuola e la corretta informazione e comunicazione da parte dei docenti. Per quanto riguarda l'impegno dei datori di lavoro verso gli apprendisti oggi non saprei esprimermi, é un po' una giungla dove se sei fortunato/a può essere una buona scuola al contrario, per il giovane tutto si disperde anche la motivazione. Eh no.. tutti dei signori Ermotti é abbastanza raro deve essere già uno con una grande forza di volontà e determinazione, mi sa che ne esiste 1 su 100'000..eh eh eh

Mattiatr 5 anni fa su tio
Non per rovinargli la scena ma questa legge è utile solo in Italia dove la percezione di stage è molto diversa dalla nostra. Infatti a sud lo stage è un motivo per pagare i lavoratori poco con la scusa della mancanza di esperienza. In Ticino (dove fa politica) lo stage è una prova svolta generalmente in terza e quarta media per provare una professione e scegliere quindi lo studio o apprendistato idoneo alle proprie passioni. Quindi lui vorrebbe pagare dei ragazzi di 14 anni quanto un lavoratore formato e operativo.

Findus 5 anni fa su tio
Caro Pronzini, non hai mai prodotto una mazza e adesso ti occupi degli stagisti senza cognizione di causa. Lo stage é un trampolino di lancio, uno strumento importantissimo per i giovani d'oggi dopo gli studi. È un passo avanti, non indietro nel mondo del lavoro. Da più tranquillità al datore ed allo stagista rispetto ai due mesi di prova di un contratto normale. Pretendere che sia pagato come un posto di lavoro normale é illusione pura e scorretto. Pronzini vivi nel medioevo.

F/A-18 5 anni fa su tio
Risposta a Findus
Si però a tutti c'è un limite, architetti ed ingegneri a 1500.- diplomati e per mesi e mesi mi sembra puro sfruttamento!

GI 5 anni fa su tio
in calce al contratto la polizza di versamento per la tessera...

miba 5 anni fa su tio
Più salari per tutti, meno lavoro per tutti, parità salariale tra chi si fa un mazzo, straordinari e lavora PER la ditta (e non ALLA ditta...), porte aperte off limits ai frontalieri. Questa è la ricetta vincente dei sindacati... però non dicono mai CHI dovrebbe finanziare tutto questo. Caro megafono del Cantone (che probabilmente leggerai i commenti in Tio) basta leggi idiote e leggi delle leggi perché ormai di leggi stiamo affogando! Perché non creare in primis una legge riguardante i granconsiglieri che dovrebbero passare alla cassa per tutto il tempo che fanno perdere???
NOTIZIE PIÙ LETTE