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PARADISO / CADROStabili «fatiscenti» per richiedenti l’asilo: sono in regola?

23.07.18 - 09:21
Il Gruppo socialista si interroga sui centri di Paradiso e Cadro: «La loro pericolosità non ha impedito che fossero usati per l'accoglienza»
Stabili «fatiscenti» per richiedenti l’asilo: sono in regola?
Il Gruppo socialista si interroga sui centri di Paradiso e Cadro: «La loro pericolosità non ha impedito che fossero usati per l'accoglienza»

LUGANO - Gli stabili adibiti a centri della Croce Rossa di Via Barzaghi – acquistati dal Comune di Paradiso nel 2011 e destinati a centro di accoglienza per 120 richiedenti asilo – e le “baracche” di legno di Cadro – centro per richiedenti asilo con decisione negativa - sono ancora a norma di legge? A chiederlo al Governo, a nome del Gruppo socialista, è Ivo Durish assieme ad altri firmatari, tramite un'interrogazione.

«Già nel febbraio 2014 - si legge nell'atto parlamentare - il centro di Via Barzaghi avrebbe dovuto chiudere perché il palazzo dopo una perizia tecnica era stato ritenuto inadeguato a ospitare appartamenti abitati. Lo stato dell'immobile, era infatti, troppo pericoloso per continuare nell'attività di centro di accoglienza».

«La pericolosità dell’immobile e la disdetta inviata dal Municipio - proseguono i gran consiglieri - non hanno però impedito che il centro fosse successivamente adibito a Foyer di accoglienza per minorenni non accompagnati».

Secondo le dichiarazioni rese dall’allora Capoufficio doveva trattarsi di una situazione transitoria in attesa dell’apertura del nuovo centro “Ulivo” per un’ampliata capacità di 180 posti sul piano della Stampa a cui sarebbe seguita la chiusura dei due centri della Croce Rossa di Paradiso e Cadro, entrambi vetusti e fatiscenti. Il nuovo centro della Croce Rossa sul Piano della Stampa, come previsto, è stato inaugurato il 17 novembre 2017 ma lo stabile della Croce Rossa di via Barzaghi e le “baracche di Cadro” risultano tutt’ora utilizzati per alloggiare persone attinenti al settore dell’asilo nonostante l’evidente inadeguatezza abitativa delle strutture.

Al Consiglio di Stato vengono quindi poste le seguenti domande:

1. Chi ne ha sancito l’abitabilità e quando?
2. Come intende agire il consiglio di Stato per verificare l’attuale abitabilità delle strutture?
3. Quante persone alloggiano nelle strutture?
4. Sono presenti delle famiglie con bambini? Con quale statuto?
5. Sono alloggiati dei minorenni non accompagnati?
6. Se vi sono persone rifugiate o ammesse provvisoriamente perché sono tutt’ora alloggiate in queste struttura e non in appartamento?
7. Non pensa il Lodevole consiglio di Stato che tale situazione abitativa sia inadeguata per dei bambini?

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