La bocciatura al credito di 3.3 milioni decisa dal Gran Consiglio ha fatto storcere il naso ai Municipi di Locarno, Losone, Ascona, Muralto, Orselina e Tenero-Contra. «Era una buona soluzione»
LOCARNO - I Municipi di Locarno, Losone, Ascona, Muralto, Orselina e Tenero-Contra esprimono la loro «più grande delusione» e si dicono «profondamente dispiaciuti e amareggiati» per la recente decisione del Gran Consiglio di non accogliere il credito di 3, 3 milioni di franchi che avrebbe permesso di mettere a punto una soluzione "ponte" (semafori "intelligenti" al posto delle rotonde) per il collegamento autostradale A2-A13. Ciò in attesa della realizzazione della galleria, opera prevista verosimilmente solo verso il 2035.
La Commissione Intercomunale dei Trasporti (CIT) - tramite il suo Presidente, nonché Vicesindaco di Locarno, Paolo Caroni - era stata direttamente coinvolta nella valutazione delle possibili misure temporanee studiate dal Cantone per permettere una maggior fluidità della mobilità sull'asse Quartino-Sant' Antonino. «La soluzione individuata - ricordano i Municipi con un comunicato congiunto - aveva raccolto il pieno sostegno anche da parte della CIT. Il progetto proposto dal Consiglio di Stato permetteva infatti una riduzione sostanziale del tempo di percorrenza di questo tratto stradale, oggi spesso congestionato».
Secondo i sei esecutivi del Locarnese, questa soluzione non era evidentemente quella definitiva, bensì una «valida e praticabile modalità "ponte" in vista della realizzazione del futuro collegamento autostradale A2-A13 tramite lo scavo della galleria fra Quartino e Sant'Antonino».
La mancata approvazione del credito proposto al Gran Consiglio porterà vari problemi. «Su questa strada - specificano i Municipi - non verranno più realizzate misure transitorie per fluidificare il traffico. Per i prossimi anni quindi i cittadini della nostra Regione - e con loro i numerosissimi turisti che puntualmente la visitano - dovranno rassegnarsi a rimanere per ore in colonna per uscire /entrare dal nostro agglomerato. Un marcato disagio che inevitabilmente penalizza a più livelli l'intera Regione del Locarnese».
I Municipi, infine, tirano le orecchie ad alcuni granconsiglieri del Locarnese: «Non hanno sostenuto il credito posto in votazione, accampando argomentazioni più fondate sulle impressioni personali che non su documentati approfondimenti tecnico-economici».