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CANTONENasce il comitato ticinese contro il Progetto fiscale 17

21.06.18 - 11:10
Il suo coordinatore sarà Giuseppe Sergi
Ti Press
Nasce il comitato ticinese contro il Progetto fiscale 17
Il suo coordinatore sarà Giuseppe Sergi

BELLINZONA - È stato costituito negli scorsi giorni il comitato ticinese contro il Progetto fiscale 17.

Il Comitato si oppone al Progetto fiscale 17 nella forma che si va delineando attorno alla proposta  formulata dalla commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio degli Stati. Questa proposta, sulla quale appare in atto una convergenza da parte di partiti di governo, verrà messa a punto nella sua formulazione definitiva in autunno da parte del Parlamento federale.

La  proposta  della commissione  modifica in modo importante  il progetto governativo, in particolare  per quel che riguarda gli aspetti “sociali”  che dovrebbero accompagnare la riforma fiscale e che dovrebbero porre le condizioni per una sua accettazione dopo che nel febbraio 2017 la  maggioranza dei votanti aveva respinto la Riforma III delle imprese. La nuova proposta dovrebbe mettere a disposizione dell’AVS una somma corrispondente a quella che le aziende si vedrebbero sgravate con le misure di ordine fiscale.

«Nel dettaglio gli  sgravi fiscali (una  serie di misure in buona  parte riprese da quelle rifiutate  nel febbraio 2017 con l’aggiunta di ulteriori sgravi)  sarebbero pari a circa 2,1 miliardi di franchi (ma potrebbero  anche lievitare) e verrebbero “controbilanciati” da un’uguale  somma destinata all’AVS. Allo stato attuale questi 2,1 miliardi verrebbero raggiunti attraverso tre misure: l’aumento dei  contributi AVS versati da lavoratori e datori di lavoro (per circa 1,2 miliardi), un aumento dell’IVA (per circa 520 milioni) e un aumento del contributo all’AVS da parte della Confederazione (circa 385 milioni)», spiega il Comitato, aggiungendo che «il nostro  cantone ha mostrato di essere assai scettico su proposte di sgravi fiscali e sull’idea di barattare sgravi fiscali per aziende e grandi patrimoni con presunte misure sociali».

Si tratta «di una questione politica di principio».  «Non vi è nessuna ragione che giustifichi la messa in atto di misure sociali, ritenute  per di più necessarie come quelle tese a dare solidità e prospettive ad un’importante assicurazione come l’AVS,  solo nella forma di un baratto con concessioni fiscali miliardarie ad imprese e detentori di patrimoni che  non ne hanno assolutamente bisogno, come dimostrano gli utili aziendali a livelli altissimi, così come le quotazioni borsistiche e l’evoluzione dei dividendi», spiegano, aggiungendo che questo  scambio presentato “alla pari” «rischia alla fine di essere, già dal punto di vista contabile, assai sbilanciato. Persino la commissione deve ammettere che i suoi calcoli di equilibrio prendono  in considerazione gli attuali ordinamenti fiscali cantonali e che di ulteriori misure di sgravi fiscali non si sono prese in considerazione le conseguenze finanziarie in termini di minor gettito».

Il comitato ticinese contro il Progetto fiscale 17 (che ha incaricato Giuseppe Sergi di coordinarne l'attività)  è in contatto con quelle forze politiche, associative e sindacali che lo scorso mese di settembre si sono mobilitate (con successo) contro la riforma Previdenza 2020 e che stanno valutando la possibilità di costruire un'opposizione al progetto fiscale 17, non escludendo la possibilità del lancio di un referendum.

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COMMENTI
 

siska 5 anni fa su tio
...hanno una certa parte di ragione tutte le 2 parti in gioco, sia quella pro al progetto fiscale che quella contro...ma a ragion di vedute non é che se passasse il Progetto fiscale 2017, un domani non troppo lontano paradossalmente ci ritroveremmo "scalzi", cioé detto terra terra: sempre meno nel portafogli perché altri andranno a lapidare dove c'é da prendere e peggio ancora "bruciato" tutti i nostri soldi a favore di chi? Ma come si fa a fidarsi ciecamente di Progetti che non sai nemmeno chi vi opera alle nostre spalle! Le aziende che fanno utili? ah ah ah ah ah.. oggi non é più come l'altro ieri. Io la vedo esattamente cosÌ: i meno abbienti diventeranno sempre più poveri e di anno in anno, chi ha le mani in pasta diventeranno sempre più ricchi facendosene un grande sbaffo senza più nessun tipo di vergogna. Boh magari mi sbaglierò.

Gus 5 anni fa su tio
Visot che il divario fra ricchi e ceto medio aumenatsempre di più, è evidente che ci si deve opporre al Progetto fiscale

GI 5 anni fa su tio
peccato che siano proprio le persone abbienti (e di più) come le società, che realizzando importanti utili, contribuiscano con le loro imposte a far "star bene" la nostra AVS.....
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