Il suo coordinatore sarà Giuseppe Sergi
BELLINZONA - È stato costituito negli scorsi giorni il comitato ticinese contro il Progetto fiscale 17.
Il Comitato si oppone al Progetto fiscale 17 nella forma che si va delineando attorno alla proposta formulata dalla commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio degli Stati. Questa proposta, sulla quale appare in atto una convergenza da parte di partiti di governo, verrà messa a punto nella sua formulazione definitiva in autunno da parte del Parlamento federale.
La proposta della commissione modifica in modo importante il progetto governativo, in particolare per quel che riguarda gli aspetti “sociali” che dovrebbero accompagnare la riforma fiscale e che dovrebbero porre le condizioni per una sua accettazione dopo che nel febbraio 2017 la maggioranza dei votanti aveva respinto la Riforma III delle imprese. La nuova proposta dovrebbe mettere a disposizione dell’AVS una somma corrispondente a quella che le aziende si vedrebbero sgravate con le misure di ordine fiscale.
«Nel dettaglio gli sgravi fiscali (una serie di misure in buona parte riprese da quelle rifiutate nel febbraio 2017 con l’aggiunta di ulteriori sgravi) sarebbero pari a circa 2,1 miliardi di franchi (ma potrebbero anche lievitare) e verrebbero “controbilanciati” da un’uguale somma destinata all’AVS. Allo stato attuale questi 2,1 miliardi verrebbero raggiunti attraverso tre misure: l’aumento dei contributi AVS versati da lavoratori e datori di lavoro (per circa 1,2 miliardi), un aumento dell’IVA (per circa 520 milioni) e un aumento del contributo all’AVS da parte della Confederazione (circa 385 milioni)», spiega il Comitato, aggiungendo che «il nostro cantone ha mostrato di essere assai scettico su proposte di sgravi fiscali e sull’idea di barattare sgravi fiscali per aziende e grandi patrimoni con presunte misure sociali».
Si tratta «di una questione politica di principio». «Non vi è nessuna ragione che giustifichi la messa in atto di misure sociali, ritenute per di più necessarie come quelle tese a dare solidità e prospettive ad un’importante assicurazione come l’AVS, solo nella forma di un baratto con concessioni fiscali miliardarie ad imprese e detentori di patrimoni che non ne hanno assolutamente bisogno, come dimostrano gli utili aziendali a livelli altissimi, così come le quotazioni borsistiche e l’evoluzione dei dividendi», spiegano, aggiungendo che questo scambio presentato “alla pari” «rischia alla fine di essere, già dal punto di vista contabile, assai sbilanciato. Persino la commissione deve ammettere che i suoi calcoli di equilibrio prendono in considerazione gli attuali ordinamenti fiscali cantonali e che di ulteriori misure di sgravi fiscali non si sono prese in considerazione le conseguenze finanziarie in termini di minor gettito».
Il comitato ticinese contro il Progetto fiscale 17 (che ha incaricato Giuseppe Sergi di coordinarne l'attività) è in contatto con quelle forze politiche, associative e sindacali che lo scorso mese di settembre si sono mobilitate (con successo) contro la riforma Previdenza 2020 e che stanno valutando la possibilità di costruire un'opposizione al progetto fiscale 17, non escludendo la possibilità del lancio di un referendum.