Norman Gobbi risponde a Matteo Pronzini che chiede lumi sull’aumento dei costi e sulla notevole differenza rispetto a quanto speso dagli altri dipartimenti
BELLINZONA - Nel corso della discussione sul rendiconto del Dipartimento delle istituzioni, in merito al consuntivo 2017 del Cantone, Matteo Pronzini ha interrogato il direttore del Dipartimento delle istituzioni sulla voce “spese di rappresentanza”.
Queste spese - previste dalla NAP 43/2011 - sono legate alla fornitura di bevande e pasti per incontri istituzionali e gli omaggi di rappresentanza. L’importo massimo annuale è stato fissato a 5’000 franchi. Pronzini ha elencato quanto indicato sul consuntivo: 2’184 franchi per il DSS, 3’691 franchi per il DECS, 1’270 franchi per il DT, 2’548 franchi per il DFE e ben 31’000 franchi per il DI, di cui 20’000 franchi alla voce "direzione" e 11’000 franchi alla voce "segreteria generale".
Il deputato MPS ha quindi chiesto al direttore del DI perché è stato sforato il preventivo e non è stata rispettata la base legale che prevede un massimo di 5’000 franchi all’anno per Dipartimento.
«Come sicuramente il deputato Pronzini sa - ha risposto ironicamente Gobbi - lo scorso anno ho iniziato una dieta abbastanza impegnativa, quindi i 31’000 franchi è evidente che non riguardano pasticcini e mignon che in direzione non ci sono». Il direttore del DI ha spiegato quindi che le spese di rappresentanza sono legate al «numero importante di conferenze tenute in Ticino, sommate a riunioni di comitato dei direttori di giustizia e polizia e conferenze tematiche e tecniche». Sono quindi «frutto dell’impegno mio personale e dei miei funzionari dirigenti di primo livello - ha proseguito - nelle collaborazioni intercantonali» per «mantenere buone relazioni anche con altri stakeholder che garantiscono posti di lavoro ed entrate fiscali».
A Pronzini che incalzava «su rimborsopoli stiamo sfiorando il ridicolo», Gobbi ha infine risposto lapidario: «Il trasferimento dei crediti è ammesso e il preventivo può essere aggiornato. Mi scuso che non siamo così precisi ma credo che fare gli interessi del cantone anche con ospitalità e sostegno - e non con i pranzi privati del direttore, sottolineo - sia un servizio alla comunità».