Boris Bignasca chiede al Governo con quali modalità intende agire per contrastare l'integralismo islamico in Ticino
BELLINZONA - Contrastare l’integralismo islamico seguendo «l’esempio dell’Austria». Un’interrogazione di Boris Bignasca - quasi in contemporanea con l’interpellanza inoltrata da Lorenzo Quadri al Consiglio federale - chiede al Consiglio di Stato di indicare se tra i provvedimenti considerati rientra anche la chiusura di alcune moschee e la conseguente espulsione degli imam estremisti.
A preoccupare il deputato leghista sono in particolare alcune rappresentazioni di propaganda bellica, con protagonisti bambini, avvenute negli scorsi mesi nei cantoni di Soletta e Turgovia. «Chiari segnali, che non vanno sottovalutati», sottolinea Bignasca, chiedendo al Governo di fare luce sull'esistenza di eventuali casi simili nel nostro Cantone.
«Anche in Ticino va mantenuta alta la guardia per contrastare tendenze di radicalizzazione» prosegue, citando in particolare la moschea di Giubiasco di Via Baragge e il Centro Culturale Turco Islamico di Lugano di Via Giuseppe Maggi, entrambi inclusi nell’elenco della Fondazione Turco Islamica ITDV, e chiedendo inoltre al Consiglio di Stato se intenda «compiere accertamenti» sulle loro attività, i «legami» e «i finanziamenti» ottenuti dal governo turco.
Le domande al Consiglio di Stato