Il presidente del Consiglio regionale della Lombardia chiede a Roma di battersi per mantenere in vigore le condizioni del 1974
MILANO - Il presidente del Consiglio regionale della Lombardia ha lanciato un appello ai presidenti di Senato e Camera, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, affinché si adoperino subito per evitare la ratifica dell'Accordo 2015 con la Svizzera sull'imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri residenti in Italia.
«Lo Stato italiano - scrive Alessandro Fermi in una lettera indirizzata a Fico e Casellati - deve mettere in campo ogni iniziativa utile nei confronti della Confederazione Elvetica a tutela dei nostri cittadini e dei Comuni italiani, mantenendo in vigore le condizioni contenute nell'Accordo del 1974».
L'accordo tuttora vigente, spiega una nota del Consiglio regionale, destina ai Comuni i ristorni dei lavoratori frontalieri a titolo di compensazione delle spese sostenute dagli oltre 60mila lavoratori italiani che ogni giorno vanno a lavorare nel territorio elvetico.
Risorse «fondamentali» per finanziare le opere pubbliche necessarie per il territorio e ora «messe a rischio» anche dalla proposta del Presidente del Consiglio di Stato del Cantone Ticino, Claudio Zali, avanzata al Governo cantonale, secondo cui i ristorni del lavoratori frontalieri dovrebbero essere vincolati al finanziamento di servizi e infrastrutture utili alla mobilità transfrontaliera. «Una posizione inaccettabile e che viola palesemente le norme e gli accordi sottoscritti», dichiara Fermi.