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CANTONEIl Consiglio federale rinuncia a ridurre i canoni d’acqua per l’energia idroelettrica

23.05.18 - 15:56
Caprara: «Lavoro prezioso del PLRT sul piano nazionale e sensibilità del governo per i Cantoni alpini»
Il Consiglio federale rinuncia a ridurre i canoni d’acqua per l’energia idroelettrica
Caprara: «Lavoro prezioso del PLRT sul piano nazionale e sensibilità del governo per i Cantoni alpini»

BELLINZONA - Con decisione odierna, il Consiglio federale ha deciso di proporre al parlamento di rinunciare alla riduzione transitoria dei canoni d’acqua per l’energia idroelettrica da 110 a 80 franchi, soluzione proposta dal PLRT a suo tempo.

«Si tratta - sottolinea lo stesso PLRT -, di una decisione importante, fortemente voluta dalla Conferenza dei governi dei cantoni alpini presieduta dal Consigliere di Stato ticinese Christian Vitta. Il PLRT ha giocato un prezioso ruolo sul piano nazionale a favore di questa decisione a difesa delle economie dei cantoni alpini e di un importante vettore energetico per la Svizzera come è l’idroelettrico».

La nuova legge sull’energia prevede che, entro il 2019, il Consiglio federale sottoponga all’Assemblea federale il disegno di un nuovo modello di mercato elettrico. Tuttavia, la proposta di ridurre a titolo generale, nel corso del periodo di transizione, il canone massimo da 110 franchi per chilowatt di potenza lorda (kW/lordo) a 80 franchi per kW/lordo era apparsa immediatamente ingiustificata.

«A livello politico - spiega il PLRT -, resta comunque urgente lavorare ad un riassetto di un mercato dell’energia elettrica in questo momento completamente distorto. In prospettiva, ad ogni modo – come condiviso anche dai governi cantonali di Uri, Obvaldo, Nidvaldo, Glarona, Grigioni, Ticino e Vallese – un’eventuale riduzione dei canoni d’acqua non dovrà superare i 10 franchi per KW/lordo».

Così Bixio Caprara, presidente PLRT, «Si tratta di un'ottima conferma dell'accresciuta sensibilità del Consiglio federale verso la Svizzera italiana, del buon lavoro di Christian Vitta sul piano nazionale e del fatto, che, quando si portano argomenti convincenti e credibili, si possono proteggere anche non scontati interessi regionali a favore della coesione nazionale».

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