Secondo il PS l’introduzione di un salario minimo in Ticino deve rispettare il principio accolto dai Ticinesi con il Sì all’iniziativa “Salviamo il lavoro in Ticino”
BELLINZONA - «L’introduzione del salario minimo deve realmente permettere a chi lo riceve di vivere dignitosamente in Ticino, nel rispetto del principio introdotto nella Costituzione». A ribadirlo è il Partito Socialista che - in una nota stampa odierna - assicura che non entrerà in materia riguardo a proposte inferiori alla forchetta 20 – 20,50 franchi all’ora. «L’importo di 20 franchi - spiega - è il minimo salariale che si sta imponendo in Svizzera, come a Neuchâtel».
Il Gruppo socialista in Gran Consiglio non avendo trovato nessun accordo commissionale annuncia un rapporto di minoranza che proporrà una forchetta attorno ai 20,85 franchi all’ora, pari a un salario di 3’750 franchi al mese per 12 mensilità. Quindi ribadisce che l’introduzione di un salario minimo in Ticino dovrebbe rispettare il principio accolto dai Ticinesi con il Sì all’iniziativa “Salviamo il lavoro in Ticino”, il quale garantisce che “ogni persona ha diritto a un salario minimo che gli assicuri un tenore di vita dignitoso”.
«Un minimo salariale legale realmente dignitoso - sottollinea il PS - non è sicuramente quello di 18.75 franchi all’ora proposto dal Governo e nemmeno quello di 19 franchi all’ora proposto in Commissione della gestione e delle finanze. Un salario dignitoso non può e non dev’essere inferiore alle prestazioni complementari».