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CANTONEMarchesi risponde a Bertoli sul referendum: «Se lo usa il PS va bene, ma se lo facciamo noi no?»

19.03.18 - 10:02
Il progetto “La scuola che verrà” continua a far discutere. «Bertoli dovrebbe avere rispetto per chi non la pensa come lui»
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Marchesi risponde a Bertoli sul referendum: «Se lo usa il PS va bene, ma se lo facciamo noi no?»
Il progetto “La scuola che verrà” continua a far discutere. «Bertoli dovrebbe avere rispetto per chi non la pensa come lui»

BELLINZONA - Non si è fatta attendere la reazione del presidente UDC Ticino Piero Marchesi in merito alla presa di posizione sul referendum contro la riforma “La scuola che verrà” del direttore del Decs Manuele Bertoli.

Ieri il consigliere di Stato aveva dichiarato: «Ci vuole una mente ben contorta per sostenere che investire 34.5 milioni all’anno in più nella scuola pubblica a riforma generalizzata significhi smantellarla».

La risposta - «Bertoli dovrebbe conoscere i meccanismi della democrazia diretta, dove un cittadino che non condivide una decisione del Parlamento ha la facoltà d’invocare il referendum e chiamare il popolo al voto» scrive Marchesi, che aggiunge: «Forse questo strumento è legittimo solamente quando ad usarlo è il partito del Consigliere di Stato? Qualche settimana fa proprio il PS, con altre formazioni, ha consegnato circa 7’000 firme contro la riforma fiscale e sociale approvata dal Parlamento. Loro possono, noi no».

I docenti - Lo scontro tra i due riguarda anche i docenti. Secondo Bertoli infatti «tutti i docenti della scuola dell’obbligo hanno potuto discutere della riforma nel corso di decine di incontri», mentre Marchesi sostiene di aver ricevuto «molte telefonate, email e contatti personali proprio da questa categoria così toccata dal progetto», e aggiunge: «Bertoli, si fidi, molti docenti combattono la sua riforma, forse non in prima fila, ma nelle retrovie sono in molti».

“Menti contorte” - Al centro della risposta di Marchesi c’è anche la frase di Bertoli (vedi sopra) in cui si parla di “menti contorte”. «Ora, che lei sia arrabbiato e offeso ci può anche stare, un Consigliere di Stato dovrebbe però essere sempre pronto a mettersi in discussione.  Che poi si accusi chi lancia un referendum, più che legittimo vista la posta in gioco, di avere le “menti contorte”, questo no. Non da una persona che ricopre una delle cariche politiche più importanti del Cantone. Il rispetto, quello che lei ha preteso giustamente in più di un’occasione dovrebbe averlo anche per chi non la pensa come lei».

Infine Marchesi invita Bertoli a «rilassarsi»: le discussioni avverranno una volta raccolte le firme. «È inutile agitarsi ora. Bertoli, stia sereno, le garantisco che metteremo il nostro impegno nella raccolta firme, dopo questa sua infelice uscita anche più di prima».

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COMMENTI
 

matteo2006 5 anni fa su tio
Nell'articolo con la presa di posizione di Bertoli ci sono quasi solo post contro il PS e Bertoli, in questo articolo ci sono più post contro l'UDC e il referendum; ma quando si inizierà a discutere davvero della questione dimenticando per un po di che partito è uno o l'altro? Utopia! buona giornata.

Evry 6 anni fa su tio
Il caro capo dipartimento è nella palta fino al collo !!! ma per colpa sua purtroppo sono i nostri giovani a subire. VERGOGNA !!!!!!

franco1951 6 anni fa su tio
Il referendum era stato inserito nella Costituzione dai padri costituenti per dare spazio ai piccoli partiti che non avevano voce o ne avevano poca. Oggi questo giusto strumento viene abusato dal partito di maggioranza a livello nazionale e anche da altri per puri scopi propagandistici, magari anche per fare delle leggi illegali. In Ticino poi, referendum e ricorsi sono lo sport cantonale per eccellenza. Credo che da noi ci sia bisogno di più serietà, ricerca del consenso e disponibilità al compromesso, due fattori che hanno fatto grande la Svizzera. Oggi è solo muro contro muro, e così non può funzionare.

miba 6 anni fa su tio
Scusate la franchezza ma in questo sfigato cantone si mette SEMPRE ED OVUNQUE la politica davanti ad ogni cosa. A scuola ci vanno i leghisti, i liberali i socialisti e tutti quanti. Questo, come altre problematiche che comportano uscite importanti nell'ambito delle finanze cantonali, non possono essere più tollerate come "slogan politici" e/o idee di partito!! Se come in questo caso vi è un progetto di cambiamento che i Consiglieri di Stato comincino anche loro a fare un bel business plan come avviene quasi in tutti i settori del privato in cui vi è un investimento. Con tutti i lic jur, master's, bachelor's, dottorati ecc ecc ecc all'interno della nostra amministrazione cantonale non dovrebbe esserci nessun problema pratico ed anzi, dimostrerebbero di fare CONCRETAMENTE qualcosa di utile! Buona giornata a tutti

SuperGigio 6 anni fa su tio
Liberissimi di lanciare un referendum, ci mancherebbe, ma basta con sta politica demagogica manipola popolino. E via a lanciare slogan contraddittori a fonfa tipo "no allo smantellamento della scuola!!". Contenuti per il dialogo per favore, basta cagnara.

betha 6 anni fa su tio
a parte il voto in parlamento con 90 voti favorevoli e 19 contrari alla sperimentazione è passato alla grande, un referendum contro la sperimentazione? casomai il referendum andrà fatto dopo le valutazioni dei test e prima dell'implementazione altrimenti è solo fuffa accalappia voti, poi voi che vorreste privatizzare anche i cessi pubblici ideate un titolo come "no allo smantellamento della scuola pubblica" ? poi come al solito argomentazioni zero solo bertoli rilassati, bertoli impara i meccanismi della democrazia, docenti prima kasta e fannulloni (civica) ora perno contro la riforma....
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