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CANTONE«Ticinesi traditi dal Gran Consiglio»

22.02.18 - 10:37
I Giovani Udc commentano la bocciatura del Gran Consiglio dell'iniziativa cantonale “Prima i Nostri”
Ti Press
«Ticinesi traditi dal Gran Consiglio»
I Giovani Udc commentano la bocciatura del Gran Consiglio dell'iniziativa cantonale “Prima i Nostri”

 

BELLINZONA - Ieri il Gran Consiglio ha deciso di non applicare il principio di preferenza indigena voluto dal popolo. Per i Giovani Udc del Ticino, «il Parlamento ha per l’ennesima volta voltato le spalle ai ticinesi e ai cittadini che nel settembre 2016 diedero un chiaro segnale alle calde cadreghe del Palazzo delle Orsoline».

In Gran Consiglio, tra i contrari all’attuazione di “Prima i Nostri”, «si argomentava dicendo che di tanto in tanto non spetta al popolo decidere ma bensì al Legislativo, contraddicendo quindi il principio di democrazia diretta e quindi il diritto che vige oggi in Svizzera di raccogliere firme per portare la popolazione al voto. Facendo ciò gran parte del legislativo cantonale si è rifiutato di mettere in atto la volontà popolare, mancando al proprio sacrosanto dovere di mettere in atto la volontà dei cittadini espressa alle urne», questo il pensiero dei giovani Udc.

«Prima i Nostri, un concetto basilare che nemmeno dovrebbe essere messo in discussione a nostro modo di vedere, non è stato apprezzato e non è gradito a tutti quegli imprenditori e politici con la cadrega sicura che preferiscono arricchirsi ed economizzare con l'assunzione di lavoratori da oltre confine piuttosto che assumere residenti in disoccupazione e giovani appena entrati nel mondo del lavoro. Giovani ticinesi che finiti gli studi universitari o l’apprendistato optano per un’esperienza fuori cantone o addirittura all’estero, spesso senza neanche ritornare in Ticino, soprattutto in un periodo come questo dove trovare un lavoro e percepire un salario dignitoso è sempre più un’impresa assai ardua».

«Non possiamo restare a sentire certe personalità del mondo economico e politico dire che il numero di impieghi aumenta omettendo però il fatto che anche i disoccupati in Ticino e frontalieri aumentano! Per non parlar poi della diminuzione dei salari in molti settori a causa della sempre maggior presenza di frontalieri. Ma ovviamente in quel di Bellinzona in molti o non l’hanno ancora capito o semplicemente voltano le spalle al popolo negando il problema piuttosto che affrontarlo!», conclude il comunicato.

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COMMENTI
 

WGWG 6 anni fa su tio
Il nome giusto è Traditori del popolo

Lore62 6 anni fa su tio
Risposta a WGWG
Io li chiamerei... sfruttatori del Popolo! ...e non li ferma nessuno!

Trasp 6 anni fa su tio
Un "Prima i nostri" non è sostenibile secondo me; vi sono molte aziende in ticino che esportano, e facendo lavorare solo i nostri non sarebbero concorrenziali (o detto in altre parole non fornirebbero un prodotto con rapporto qualità/prezzo interessante). La soluzione da trovare è, purtroppo più complessa, e bisognerebbe valutare settore per settore dove magari definire dei rapporti minimi tra domiciliati e frontalieri, con dei stipendi minimi definiti per i domiciliati. Così da aumentare i posti di lavoro per i nostri.

Trasp 6 anni fa su tio
Risposta a Thor61
Ma cosa ti stai inventando?! Chi ha parlato di frontalieri preparati?! Chi ha parlato di stipendio minimo per i frontalieri? Prima di fare certe SPARATE, leggi bene più volte quello che ho scritto.

centauro 6 anni fa su tio
Risposta a Thor61
Devo confermare quello che hai scritto nella seconda metà del tuo intervento, affermazione che corrisponde alla realtà ma che pochi riescono a capire, ti faccio i miei complimenti.

Thor61 6 anni fa su tio
Risposta a Trasp
E chi ti ha puntato il dito??? La mia affermazione è riferita a quanto viene usato per giustificare "l'invasione" e cioè che i frontalieri siano più preparati degli indigeni, se lo sono realmente che vengano pagati il triplo di un indigeno. Prima di fare certe affermazioni leggere e CAPIRE cosa gli altri scrivono, lo so che l'italiano è complicato, ma con un piccolo sfrorzo ci si arriva.

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a Trasp
Nel terziario, dove si sono insediati con paghe da fame, non esiste il problema delle esportazioni. Gli unici "esportati" sono i nostri che fanno la coda davanti all'ufficio disoccupazione !!!

Trasp 6 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Per il terziario può essere che hai ragione, oppure no, bisognerebbe conoscere più approfonditamente le aziende e come operano. A mio parere la forza lavoro a basso costo (frontalieri) è un vantaggio e interesse delle aziende a stabilirsi in Ticino. SONO LE AZIENDE CHE CREANO POSTI DI LAVORO, oltre a pagare anche le tasse. Poi, come già scritto, si regolamenta per settore una percentuale minima di lavoratori domiciliati ed anche uno stipendio minimo per i domiciliati. Meglio avere imprese in ticino che creano posti di lavoro per locali e non. Inoltre, io sono a favore del dumping salariale tra locali e frontalieri, vista la differenza dei costi di vita.

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a Trasp
Quello che hai scritto sarebbe bello se fosse realizzabile ma credo sia pura utopia fare una differenza salariale tra frontalieri e "autoctoni". Non oso immaginare le reazioni a sud di Chiasso e l'intervento dei Sindacati che vanno a reclutare soci oltre confine. Certe imprese che creano posti di lavoro e che hanno usufruito di sussidi e agevolazioni fiscali al termine di queste agevolazioni hanno chiuso baracca e dislocato verso lidi migliori lasciando a casa centinaia di persone. È notizia di oggi che un'altra grossa azienda attiva nel sottoceneri chiuderà i battenti e andrà a est. Qui bisogna parlare di CCL dove viene garantito un salario minimo decente dove anche un domiciliato possa lavorare e campare con lo stipendio. Ho diversi esempi di gente ticinese conoscenti e amici, che per ristrutturazione di un garage o altro sono stati lasciati a casa e, guarda come è mai la vita, la settimana dopo il loro posto era occupato da uno d'oltre frontiera con un terzo dello stipendio rispetto a chi c'era prima. L'interesse a stabilirsi sul nostro Cantone serve se una ditta è seria ma se dopo pochi anni molla tutto e le tasse che ha pagato non coprono nemmeno un mese di disoccupazione dei suoi dipendenti è forse il caso che non venga ad insediarsi da noi. Nel piccolo, tipo studi d'Avvocatura, Medici e altri proliferano quelli che costano poco ma in compenso costano tanto quelli che li assumono. L'unico CCL portato come esempio anche dai Sindacati lo dobbiamo ricercare in una ditta estera di commercio al dettaglio e più precisamente LIDL con 4100 franchi di minimo a chi non ha un titolo nemmeno di apprendistato. Sono queste che ci vogliono non certo quella dei pannelli solari. Se ritieni un vantaggio che certe ditte si stabiliscono da noi assumendo solo frontalieri, quindi mano d'opera a basso costo, questo lo è unicamente per il titolare della ditta e non certo per quelli che si rivolgono agli uffici di collocamento. Io la penso così ma esiste la libertà di opinione ;-))

Trasp 6 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Penso sia un po' esagerato escludere di punto in bianco il settore terziario dal tema frontalieri, perchè ce ne sono parecchi anche li. E se parliamo di appalti pubblici, a mio parere ci dovrebbe essere l'obbligo di far lavorare SOLO domiciliati. PUNTO. Già buona parte del materiale arriva dal estero, almeno che la costruzione venga eseguita SOLO dai domiciliati. Ma come dici tu, manca la volontà.

Trasp 6 anni fa su tio
Risposta a Tato50
Da mie passate esperienze di lavoro, posso confermarti che vi sono aziende che NON pagano i frontalieri come i locali, ma tutt'altri livelli. E i frontalieri sono cmq contenti del loro salario. Per quanto riguarda aziende "buone" e aziende "cattive" di cui parli, il governo dovrebbe imparare dalle situazioni negative, e adattare i regolamenti a riguardo. Cmq non ho mai scritto che sono a favore di imprese che si stabiliscono da noi e assumono solo frontalieri, ANZI, ho scritto che sono a favore di imporre un minimo di lavoratori locali con un minimo di stipendio per i lavoratori locali.

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a Trasp
Certo che sono contenti con 2000 franchi al mese o anche meno, perché da loro fanno parte del ceto alto quello che per noi è una miseria. Sul fatto di un minimo ai lavoratori locali concordo ma fino a quando ci saranno quelli disposti a farlo per meno sarà dura.

Trasp 6 anni fa su tio
Risposta a Tato50
...per quello deve essere regolamentato un minimo di X% di collaboratori domiciliati, così come anche lo stipendio minimo del domiciliato, che varia per professione. Poi bisognerà trovare il giusto rapporto per occupare più domiciliati possibili.

Trasp 6 anni fa su tio
Risposta a Thor61
Chi ha puntato il dito? Hai risposto al mio commento. Ma fa niente. Comunque secondo me in molti casi non si può comparare un posto do lavoro del domiciliato con quello del frontaliere, perchè hanno stipendi di tutt'altro livello. Per quello secondo me bisognerebbe forzare le imprese ad avere un percentuale minima di domiciliati, a dipendenza del settore, e i domiciliati hanno uno stipendio minimo garantito. Il ticino deve essere attrattivo anche per le imprese, altrimenti se ne vanno, e poi come li creiamo i posti di lavoro?

skorpio 6 anni fa su tio
completamente d'accordo. se questa legge si sapeva già che non si poteva applicare completamente perchè hanno concesso sia l'autorizzazione all'iniziativa sia alla susseguente votazione, tra l'altro pagata con i "nostri" soldi. Personalmente la prossima votazione del 4 marzo sarà l'ultima! quello che mia mamma dice da 40 anni : "ma tanto fanno sempre quello che vogliono" è la verità. Le prossime buste che riceverò le rispedirò al mittente.

matteo2006 6 anni fa su tio
Risposta a skorpio
Solo i soldi che hanno usato erano i "nostri" hai ragione il resto è solo fuffa per ingrassare gli amici.
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