Il granconsigliere PLR e presidente dell’Automobile Club Svizzero sezione Ticino Giacomo Garzoli sulla decisione del DI di riversare ai cittadini i soldi pagati in più per l’imposta di circolazione
BELLINZONA - L’intenzione di Norman Gobbi di riversare ai ticinesi circa 8 milioni di franchi, pagati in eccesso con le imposte di circolazione nel 2017 e nel 2018 altro non sarebbe che «marketing politico sugli automobilisti». Parola di Giacomo Garzoli, granconsigliere PLR e presidente dell’Automobile Club Svizzero sezione Ticino (ACSTI).
«C’era da aspettarselo. Il direttore del Dipartimento delle Istituzioni, vistosi crollare addosso il castello di carte degli aumenti della tassa di circolazione 2017 a causa di alcuni ricorsi accettati (parzialmente) dalla Camera di diritto tributario del Tribunale d’Appello, è immediatamente corso ai ripari. Escogitando un’idea legata più al marketing personale, che alla ricerca di una vera soluzione», queste le parole usate da Garzoli nel suo scritto.
Il vice capogruppo in Gran Consiglio lamenta poi la mancanza di lungimiranza nelle strategie del Dipartimento delle Istituzioni in materia di circolazione stradale: «Il tema dei potenziali disavanzi d’imposta era già stato segnalato dai liberali quando si opposero agli ecoincentivi per l’acquisto di vetture a basso impatto d’inquinamento. Anche in questo caso, “repetita iuvant”, bisognava verificare prima e non rincorrere il problema per una serie di ricorsi», continua Garzoli, per il quale continuare a puntare sulle emissioni di CO2 potrebbe rapidamente trasformarsi in un nuovo autogol: «Le emissioni di CO2 sono in continuo calo e le automobili sono sempre meno inquinanti. Il che porterebbe a dover continuamente modificare i parametri della tassa di circolazione quando invece al Cantone e agli automobilisti serve una soluzione più continuativa e sicura. Di certo meno cara».