Cerca e trova immobili

BELLINZONAGC: «Basta tagli nelle borse di studio»

05.02.18 - 18:28
Gioventù comunista non risparmia anche le critiche al consigliere di Stato Manuele Bertoli
GC: «Basta tagli nelle borse di studio»
Gioventù comunista non risparmia anche le critiche al consigliere di Stato Manuele Bertoli

BELLINZONA - La Gioventù Comunista ha preso atto «con grande interesse» della petizione lanciata dal Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) per un rafforzamento delle borse di studio in Ticino. Pertanto la GC ha deciso di sostenerla, partecipando alla raccolta delle dfirme: «I tagli promossi dalle autorità in questi ultimi anni e denunciati dal sindacato studentesco sono semplicemente inaccettabili e vanno combattuti con fermezza».

«Benché il preventivo del Cantone per il 2018 preveda un risultato positivo di circa 7.5 milioni di franchi, nessun accenno da parte dell’autorità politica nel voler sopprimere quelle misure di risparmio a suo tempo definite come “temporanee”» si legge nel comunicato. «La foglia di fico dell’emergenza finanziaria è quindi venuta meno, lasciando intravvedere il vero obiettivo di questi tagli: per la classe dominante ticinese non è semplicemente più accettabile che i figli delle classi popolari possano compiere degli studi universitari, per cui non sarebbe ragionevole - oltre che costoso - mantenere quell’apparato finanziario che permetteva a chiunque di ricevere un’istruzione di alto livello». Secondo la GC tutto questo sarebbe «incostituzionale» oltre che «ingiusto».

La GC ritiene anche «incomprensibile» l’atteggiamento del consigliere di Stato Bertoli, secondo cui "è giusto” che le famiglie del ceto medio escluse dalle borse di studio negli ultimi anni non possano più riceverle. «Ricordiamo al ministro "socialista“ che, secondo i dati dell’Ufficio federale di statistica, 3 studenti universitari su 4 lavorano durante gli studi e che coloro che provengono dalla classe media sono costretti a farlo tanto quanto quelli delle classi sociali inferiori». E infine rivolgono una domanda al consigliere di Stato: «Secondo Lei è quindi “corretto” che solo i figli degli avvocati e dei banchieri possano dedicarsi interamente allo studio senza aver bisogno di servire ai tavoli per permettersi l'università?».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE