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TICINOBloccare i ristorni, Christian Vitta: «Non è un tema ora in discussione in governo»

02.02.18 - 17:55
Sui frontalieri Roma ancora tace, il direttore del DFE dice: «Aspettiamo il voto italiano»
Ti Press
Bloccare i ristorni, Christian Vitta: «Non è un tema ora in discussione in governo»
Sui frontalieri Roma ancora tace, il direttore del DFE dice: «Aspettiamo il voto italiano»

LUGANO - Nonostante la Destra sia tornata ad aleggiare lo spettro del blocco dei ristorni ai frontalieri, tutto tace sul fronte italiano per quanto riguarda la fatidica firma di Roma sugli accordi fiscali tra Svizzera e Italia. Ma un’altra provocazione simile al congelamento dei ristorni ai frontalieri italiani effettuata nel 2011 da Norman Gobbi, Paolo Beltraminelli e Marco Borradori (all’epoca dei fatti consigliere di Stato) sarebbe meglio evitarla. «Al momento un blocco dei ristorni non è un tema in discussione in Consiglio di Stato» ci dice il Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento delle finanze e dell'economia (DFE) Christian Vitta.

Eppure lo scorso anno, in estate, il Governo ticinese aveva chiesto alla presidente della Confederazione Doris Leuthard di fare pressing su Roma per ottener la sottoscrizione degli accordi fiscali tra Svizzera e Italia. Nulla finora è successo. «I nostri contatti con l’autorità federale sono regolari - spiega Christian Vitta - tuttavia, i tempi legati alla firma dell’accordo dipendono essenzialmente dal processo politico interno all’Italia. In questo senso è presumibile che le elezioni della prossima primavera giocheranno un ruolo importante».

Come giudica questo silenzio italiano, chiediamo al Direttore del DFE. «Da parte nostra ci attendiamo un atteggiamento più propositivo da parte dell’Italia» ci dice Vitta.

In attesa che qualcosa accada sul fronte italiano vi proponiamo una storia che dura da 44 anni (CLICCA QUI). Tanti sono infatti gli anni di discussioni attorno all’imposta alla fonte per i frontalieri. Una storia sconosciuta a molti, fatta di mediazioni, litigi, minacce, blocchi, promesse mai mantenute, incontri diplomatici, baci e abbracci. Eppure dopo 44 anni questa “storia infinita” continua.

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COMMENTI
 

Jampi 6 anni fa su tio
1996 - 28000 frontalieri 2017 -65000 . 20 anni di leghismo imperante

Esse 6 anni fa su tio
Certo ma di principio uno ci lavora pure dove risiede..

roma 6 anni fa su tio
Sarebbe anche ora che il Ticino denunci questo vetusto accordo. Bellinzona preleva il giusto e Roma farà poi il resto.

gp46 6 anni fa su tio
Risposta a roma
Peccato che poi, quando Roma farà il resto cioé tenerseli stretti, i comuni che dovrebbero beneficiarne se la prenderanno con il ticino..

tip75 6 anni fa su tio
questi sono temi che toccano solo quando vogliono farsi eleggere poi li dimenticano

lügan81 6 anni fa su tio
Solo un caso isolato...

WGWG 6 anni fa su tio
Dal 2011 che le trattative dovevamo andare a posto a breve. Siamo quasi a dieci anni non male. Sono dei cagasotto e poi chi ci crede ancora solo bla bla bla bla e ancora bla bla

oxalis 6 anni fa su tio
NO comment. Just " v o m i t ".

GI 6 anni fa su tio
Quel "non è un tema in discussione".....significa che "non se ne parla di versarli" spero....

Bandito976 6 anni fa su tio
Risposta a GI
É qui che ti sbagli! Non se ne parla di toccarli, sono preziosi e protetti. Chissá quando qualcuno dei nostri politici penserá a proteggere il popolo indigeno. Visto che oltre a non trovare lavoro e se lo trovi sottopagato, mi devo respirare il veleno che emettono le automobili che giornalmente entrano ed escono dal cantone 1 per auto. Poi mi fanno pagare la tassa del CO2 anche sul premio di cassa malati. VERGOGNA.

centauro 6 anni fa su tio
Risposta a Bandito976
Facciamo una riflessione: ipotizziamo che non ci siano circa 60000 frontalieri che valicano le frontiere e che altrettanti ticinesi si recano ogni giorno al lavoro in auto o mezzi pubblici, i tragitti per raggiungerlo sarebbero un tantino differenti ma il traffico esisterebbe ugualmente con relativi disagi ed emissioni nocive......o no?

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a centauro
Già, peccato che però gli oltre 60'000 ci sono. Sono in vena anch'io di ipotesi : Ipotizziamo che io non pago le tasse ma le faccio pagare a te; non cambia nulla per lo Stato perché incasserà sempre... o no ?

centauro 6 anni fa su tio
Risposta a Tato50
La differenza sta nella targa del veicolo e nella paga a fine mese..............chi comanda non sono i politici di qualsiasi colore che votate......ma è la categoria degli imprenditori!!!!!

Tato50 6 anni fa su tio
Risposta a centauro
Su questo concordo; meglio averne 5 che mi costano 5000 che averne uno per la medesima cifra. Poi se gli autoctoni rimangono a casa tanto ci penserà lo Stato, cioè noi, a rimediare. Di esempi ce ne sono a iosa ;-((

F/A-18 6 anni fa su tio
Risposta a centauro
Chi comanda è chi commissiona lavori con prezzi impossibili per le ditte di qua, io sono imprenditore e perdo tanti lavori proprio a causa di concorrenza sleale di stampo italico, il trucco è pagare poco le maestranze anche se vi sono dei minimi salari da rispettare tanti fanno i furbi ed i privati oppure imprese generali se ne sbattono .
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