Il PLR ticinese dice "si" al Nuovo ordinamento finanziario e "no" all'abolizione del canone e al referendum sulla Riforma fiscale
GORDOLA - Tre grandi temi hanno caratterizzato il comitato cantonale del PLRT di mercoledì sera al Centro di formazione professionale SSIC di Gordola: i due oggetti in votazione federale il prossimo 4 marzo e il referendum lanciato contro la Riforma cantonale fiscale e sociale del Canton Ticino.
I liberali radicali ticinesi hanno respinto quasi all’unanimità (un solo voto favorevole) l’iniziativa per l’abolizione del canone radiotelevisivo, promuovendo invece all’unanimità il Nuovo ordinamento finanziario. Fabio Abate, consigliere agli Stati, ha definito “No Billag” «un’iniziativa folle, dalle conseguenze gravissime», paragonandola ad un «autentico suicidio politico» per il Ticino.
«O il panino o il soldino» - Forti critiche sono emerse anche nei confronti del referendum sulla Riforma fiscale. «Deve essere chiaro che non si può avere “sia il panino, sia il soldino”», ha dichiarato il presidente liberale radicale Bixio Caprara, sottolineando la necessità di «capire lo sforzo fatto per trovare una soluzione di equilibrio tra fiscalità e misure sociali».
Un concetto, quello di equilibrio, sul quale si è espresso anche il Consigliere di Stato Christian Vitta: «Questa riforma è particolarmente equilibrata, è un patto politico, non è che con una mano si prende e con l’altra si toglie. Anzi. I dati oggettivi mostrano poi chiaramente la tendenza a partire dal Ticino dei grossi contribuenti. Noi vogliamo salvare questo substrato fiscale. Perché si tratta spesso di persone e famiglie originarie del Ticino e che nel cantone hanno vissuto per anni. Significa che a livello fiscale siamo arrivati al limite. Non vogliamo fare i primi della classe, ma allinearci alla media svizzera”».