Soddisfatto il Fronte Automobilisti Ticinesi, che ha presentato il ricorso al Tribunale d'appello
BELLINZONA - «È soprattutto grazie a noi se i cittadini si vedranno riversare gli 8 milioni di franchi pagati in eccesso con l’imposta di circolazione» ci tiene a sottolineare Andrea Censi, coordinatore del Fronte Automobilisti Ticino (FAT).
Come già anticipato ieri, la Camera di diritto tributario del Tribunale di appello ha accettato il ricorso di quattro cittadini sulla modifica dell’imposta di circolazione 2017, imponendo una variazione massima del 10%. Il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi aveva dunque espresso la volontà di proporre al Governo di riversare ai cittadini gli 8 milioni pagati in eccesso, e non solo ai 4 cittadini ricorrenti.
In che senso è soprattutto merito del Fronte Automobilisti Ticino?
«Ci siamo resi conto che gli aumenti relativi all’imposta di circolazione erano spropositati. Ci sono persone che hanno subito un incremento del 100%. Abbiamo allora deciso di raggruppare tutti i cittadini che avevano intenzione “protestare” contro questi aumenti, e attraverso un patrocinio gratuito, offerto dal movimento, abbiamo presentato il ricorso».
Come avete reagito alla decisione del Tribunale d’appello? Ve l’aspettavate?
«Diciamo che abbiamo vinto al 90%. La Camera di diritto tributario ha riconosciuto la violazione del principio di legalità in materia fiscale nonché il principio di buona fede. L’unica cosa che chiedevamo in più era il mantenimento l’imposta dell’anno precedente. La Camera invece ha imposto una variazione massima del 10%. Ma siamo pienamente soddisfatti del risultato ottenuto, anche perché era difficile sperare di ottenere di più. Il risultato ha quasi superato le nostre aspettative».
Davide ha battuto Golia?
«Decisamente sì, e anzi, qualcosa di più. Il ricorso infatti è poi valso come base legale per la proposta al Governo del direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi di estendere il rimborso a tutti i cittadini. Se ai ticinesi verrà riversata la somma pagata in eccesso, sarà soprattutto grazie a noi. Se il Consiglio di Stato non dovesse accettare la proposta di Norman Gobbi, si renderebbe complice dell’esazione di un’imposta illegale».
Avete avuto contatti con le altre associazioni di categoria?
«Siamo stati l’unica associazione a muoverci in questa direzione, garantendo gli interessi degli automobilisti. Siamo piccoli, tutti giovani, senza grandi disposizioni finanziarie, eppure ce l’abbiamo fatta. Altre associazioni di categoria, che esistono da decine di anni, e che hanno a disposizione risorse decisamente maggiori, non hanno fatto nulla, non si sono mosse».
Quali battaglie intendete portare avanti in futuro?
«A breve presenteremo una battaglia contro le società d’incasso che a nostro avviso riscuotono le multe in modo illegale per conto di stati terzi, senza nessuna base legale. Inoltre a marzo presenteremo il nuovo logo e il nuovo sito, e sempre nello stesso periodo inizieremo la campagna di tesseramento. Il primo anno sarà gratuito, poi chiederemo un contributo di 10 franchi. Così si avrà la possibilità di poter beneficiare di varie iniziative e diversi sconti, ad esempio per la benzina. Offriremo inoltre una consulenza giuridica. E continueremo a batterci per difendere una categoria troppo spesso bistrattata, anche dal punto di vista viario».