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CANTONEPrimo passo verso il nuovo “ospedale universitario di riferimento”

24.01.18 - 16:57
Semaforo verde dal Gran Consiglio, che ha approvato la creazione delle basi giuridiche necessarie alla nascita del futuro istituto
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Primo passo verso il nuovo “ospedale universitario di riferimento”
Semaforo verde dal Gran Consiglio, che ha approvato la creazione delle basi giuridiche necessarie alla nascita del futuro istituto

BELLINZONA - Via libera alla creazione delle basi giuridiche necessarie a dotarsi in futuro di un «ospedale cantonale universitario di riferimento». Nel pomeriggio, il Gran Consiglio ha accolto - con 55 voti favorevoli, 13 contrari e 5 astenuti - le conclusioni del rapporto di maggioranza della Commissione speciale sanitaria sull’iniziativa parlamentare presentata dai deputati Simone Ghisla, Maristella Polli e Franco Denti e cofirmatari “Per un ospedale cantonale universitario di riferimento".

L’iniziativa, presentata nella forma generica, chiede nel dettaglio di gettare le basi per l'istituzione in Ticino di un unico ospedale cantonale (universitario) di riferimento, che dovrà concentrare in una singola struttura tutta la medicina di punta (MAS) e diverse specializzazioni al fine di creare un polo sanitario d'eccellenza nel quale offrire cure di qualità anche per gli interventi a massa critica ridotta.

Concretamente, questo dovrà avvenire attraverso la modifica dell’attuale Legge cantonale sull’Ente Ospedaliero (LEOC) e della Legge cantonale di applicazione della Legge federale sull'assicurazione malattie (LCAMal) e del decreto legislativo concernente l'elenco degli istituti autorizzati ad esercitare a carico dell'assicurazione obbligatoria contro le malattie, «affinché tengano conto dell'esistenza e degli obiettivi dell'Ospedale cantonale universitario di riferimento nella pianificazione ospedaliera cantonale».

Nessuna azione contro gli ospedali periferici - L’iniziativa non deve essere erroneamente recepita come «un'azione contro gli ospedali delle regioni periferiche o peggio ancora permettendo di alimentare campanilismi esasperati con lotte intestine sull'ubicazione della struttura stessa», ha precisato inoltre la maggioranza della Commissione, rimarcando l’importanza di una corretta ed onesta comunicazione sulla nomenclatura prima di procedere alla votazione popolare.

La minoranza della Commissione speciale sanitaria, pur non opponendosi alla concentrazione della medicina complessa ed altamente specializzata, ha sottolineato nel proprio rapporto il rischio di «pregiudicare i processi di riorganizzazione del multisito in atto e di rompere degli equilibri delicati, costruiti negli anni», definendo come «prematura» una modifica della LEOC.

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