Tuto Rossi, attraverso un’interpellanza, critica la costruzione di una stazione a 800 metri da quella attuale e propone quale alternativa una fermata dove dovrebbe sorgere il futuro ospedale cantonale
BELLINZONA - Con l’apertura di Alptransit, Bellinzona è divenuta di fatto lo sbocco ferroviario a sud delle Alpi. Per il consigliere comunale Tuto Rossi però, una volta che l’intero progetto verrà completato (in particolare la nuova galleria tra Gnosca e Sementina), la capitale verrà aggirata e una fermata supplementare risulterà «una mostruosa assurdità».
«Il Municipio ci ha appena rassicurato – con puerile ingenuità - che le FFS manterranno sempre 2 fermate AlpTransit in 30 Km (Bellinzona e Lugano) allorquando ce ne sono 2 a fatica tra Zurigo e Bellinzona (170 Km! una ad Arth Goldau per lo scambio su Basilea, e la seconda a Zugo). Ora a Bellinzona, sulla medesima linea veloce, le FFS progettano una seconda Stazione in Piazza Indipendenza, cioè a soli 800 metri dall’attuale Stazione appena rinnovata. Andando a piedi tra le due stazioni ci si impiega 10 minuti, quasi meno del treno», si legge nel testo.
In sostanza, Rossi si chiede il senso di due stazioni a 800 metri l’una dall’altra. E avanza pure ipotesi e alternative: «In realtà le FFS vogliono declassare la Stazione di Bellinzona come la fermata di un TRAM, ma il Municipio di nuovo non sembra accorgersene. Semmai, se proprio si vuole creare una stazione supplementare, questa deve essere piazzata a metà strada tra Bellinzona e Giubiasco, presso lo stand di tiro, dove dovrebbe sorgere il futuro ospedale cantonale, secondo quanto scrive il Preventivo 2018».
Insomma, una stazione in Piazza indipendenza a soli 800 metri dalla Stazione di Viale Stazione, e poi più nulla fino a Giubiasco, «è un totale non senso». Per le ragioni sopra elencate, Tuto Rossi chiede al Municipio: