Alla luce delle novità emerse circa il caso Argo 1, il Movimento per il socialismo torna contro il consigliere di Stato e contro «il muro di gomma dei partiti di governo»
BELLINZONA - Le ombre circa la particolare nascita di Argo 1, il suo operare alquanto discutibile, ma anche il fatto che il titolare dell'agenzia di sicurezza si mostrasse tranquillo circa i controlli del Cantone essendone lui informato prima. Sono queste solo le ultime novità emerse a livello mediatico che - scrive l'Mps in una nota odierna, «gettano nuove e ancora più inquietanti ombre su tutta la vicenda Argo1».
Novità che, tuttavia, secondo il Movimento per il socialismo, non sono servite a infrangere «il muro di gomma dei partiti di governo» che, continuerebbero «a far quadrato» attorno al consigliere di Stato Beltraminelli.
«Le recenti rivelazioni, la difficoltà sempre maggiore con la quale egli riesce a “giustificare” l’operato suo e del suo dipartimento, il coinvolgimento di funzionari e le vicende correlate che hanno anche investito altre figure politiche: tutto questo indica - secndo l'Mps - un livello connivenza, più o meno diretta, tra le persone inquisite e responsabili politici e amministrativi».
Mentre il dibattito si sposta sulla necessità o meno di un’inchiesta e la sua definizione (amministrativa, esterna, etc.), per la terza volta l’MPS chiede le dimissioni di Paolo Beltraminelli. «Ancora una volta lo facciamo pur sapendo che le logiche di spartizione del potere tendono a far sì che i partiti di governo si difendano tra di loro e non arrivino, se non proprio impossibilitati, a simili passi decisivi. Ma il disgusto tra i cittadini e le cittadine è tale (e solo chi ha perso contatto con la popolazione non se ne rende conto) che a noi appare necessario mostrare che, almeno qualcuno, ha ancora la decenza di richiamare i responsabili politici alle loro responsabilità».