CANTONEArgo 1: «Urge un’inchiesta amministrativa»

BELLINZONA - Le ultime voci emerse sul caso Argo 1 - relative al soggiorno a Bormio dell’allora Capogruppo PPD Fiorenzo Dadò e della responsabile del Servizio richiedenti d’asilo del DSS - non vanno né «banalizzate né ridotte all’aneddoto». A sottolinearlo è il Partito Socialista, che in una nota odierna ribadisce l’importanza di «un’inchiesta amministrativa per fare piena luce sulla vicenda ed evitare che la fiducia nelle istituzioni e nell’Amministrazione pubblica venga ulteriormente erosa».

Nonostante l’assenza dell’ombra di una responsabilità penale, i fatti emersi durante lo scorso settimana «suscitano questioni morali, mettono in evidenza dei problemi di conflitti d’interesse e confermano la necessità di determinare senza indugio le responsabilità politiche» secondo il PS, che precisa come l’agenzia di sicurezza protagonista dello scandalo avesse beneficiato di un mandato diretto per un ammontare di 3,4 milioni di franchi poco prima dei fatti.

Scandalo che inoltre, conclude il partito, mise in luce pure il «dumping salariale e il pagamento non dichiarato ai dipendenti dell’agenzia di sicurezza di ben 8mila ore di lavoro, per un importo complessivo di 190mila franchi di straordinari tra il 2015 e il 2016. Un fatto del tutto inaccettabile per il quale, oggi, si pone anche la questione relativa al pagamento delle compensazioni e dei contributi sociali mancanti».