I consiglieri comunali di Lugano Censi e Bortolin chiedono la valorizzazione del lungolago tramite una mozione. «I punti di ristoro scarseggiano»
LUGANO - «Il lungolago di Lugano deve essere maggiormente valorizzato». Ne sono convinti Andrea Censi e Marco Bortolin che oggi hanno inoltrato una mozione che chiede «un lago vitale e accessibile».
Secondo i due consiglieri comunali della Lega dei Ticinesi, Lugano «ha il privilegio di godere di un paesaggio mozzafiato ed esprime tutta la bellezza del nostro Cantone, dall'arte all’architettura, dalle montagne al lago». Un potenziale turistico enorme. «Ma che viene ancora poco sfruttato», sottolineano i due leghisti. Con la mozione Censi e Bortolin intendono chiedere alla Città di «studiare un intervento per migliorare l’accessibilità a una delle meraviglie naturali di Lugano: il suo lungolago».
«Punti di ristoro insufficienti» - «Siamo persuasi - continuano i due consiglieri comunali - che in questo momento i punti di ristoro sul Lago di Lugano siano insufficienti. La zona del centro ne è addirittura del tutto sprovvista. In questo momento esistono solo tre importanti realtà: il Lido a sinistra della foce del Cassarate, il Lido San Domenico a Castagnola ed il Lido Riva Caccia a ridosso del confine con Paradiso. Tuttavia è dimostrato che la popolazione e i turisti apprezzano notevolmente la possibilità di usufruire maggiormente della vicinanza del Lago, a conferma di ciò gli straordinari successi delle iniziative temporanee quali il Mojito e il progetto Container».
L'esempio del Lido Riva Caccia - Ma nel concreto cosa si vorrebbe fare? «La presente mozione vuole chiedere che vengano studiate nuove possibilità di realizzare infrastrutture balneari e/o ristorative nella zona della riva del Lago: da Gandria al confine con Paradiso, prendendo spunto da una realtà funzionante e unica quale il Lido Riva Caccia. In particolare sarebbe infatti auspicabile la realizzazione di nuove piattaforme sul lago con accesso dalla riva».
«Grande valenza turistica» - Censi e Bortolin vogliono quindi incaricare il Municipio di allestire uno studio di fattibilità, collaborando con tutti i principali attori coinvolti nello sfruttamento delle rive dei laghi, in particolare con la Società navigazione, per valutare dove potrebbero essere collocate ulteriori piattaforme e nuove zone balneari, adibite a scopo di ristorazione o unicamente con funzione ricreativa Le infrastrutture potrebbero poi essere gestite dalla Città o da privati. «Siamo convinti che una maggiore offerta sarebbe di grande valenza turistica e permetterebbe di sfruttare un dono naturale quale il nostro lago al meglio, creando inoltre indotti economici non indifferenti. Migliorare l’accessibilità al lago non sarebbe una prima Svizzera, infatti la Città di Zurigo da tempo si avvale di strutture simili, che occupano sia le rive del lago che quelle della Limmat».
Benestare cantonale - I due mozionanti sanno bene che il progetto dovrà ricevere il benestare del Cantone, in quanto il lago è demanio cantonale. «Ma al momento il Cantone - ricordano Censi e Bortolin - non dispone di una legge specifica, di un regolamento dedicato, né tantomeno di un decreto esecutivo che regola l'approvazione di progetti per lo sfruttamento del lago. In tale ambito il Cantone si avvale unicamente di uno studio commissionato diversi anni fa a una società privata, che può essere ormai considerato vetusto e dai risultati opinabili».
Per questi motivi i due consiglieri chiedono al Municipio di «voler già considerare e proporre quelle che sarebbero le modifiche di piano regolatore che sarebbero necessarie per poter procedere alla realizzazione delle infrastrutture». Inoltre si richiede di «commissionare uno studio di fattibilità nel creare nuove zone a lago ed eventuali piattaforme, tenendo conto delle eventuali rotte di navigazione e valutando la possibilità di avere nuove zone di balneazione e/o ricreative».
Infine Censi e Bortolin chiedono al Municipio di impegnarsi «a presentare uno studio di fattibilità, procedendo nel contempo a discuterne con le autorità Cantonali al fine di ottenere un preavviso favorevole», nonché «a presentare eventuali modifiche di piano regolatore che comprenda l'edificazione di strutture di balneazione e ristorazione sul lungolago».