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CANTONEModifica della Lear: alcuni esercenti sono perplessi

13.04.17 - 11:45
Secondo una sessantina di esercenti la modifica non porterà solo vantaggi agli esercizi pubblici
Modifica della Lear: alcuni esercenti sono perplessi
Secondo una sessantina di esercenti la modifica non porterà solo vantaggi agli esercizi pubblici

CANTONE - Alcuni esercenti ticinesi hanno voluto chiarire la loro posizione in merito alle recenti modifiche della Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione (Lear), in particolare su alcuni aspetti che ritengono critici.

Questi gruppo, che rappresenta una sessantina di esercizi pubblici ticinesi tra bar, discoteche, ristoranti ed altro e che a breve potrebbe riunirsi sotto un cappello associativo, solleva alcuni spunti di riflessione:

    • L’estensione degli orari crea il rischio di sovrapposizione tra alcune delle categorie di esercizi (bar versus discoteche) ingenerando una potenziale diminuzione della cifra d’affari per le discoteche che già manifestano una diminuzione della propria clientela a fronte di mutate abitudini della “popolazione della notte”.
    • Il beneficio in termini di promozione turistica che dovrebbe fornire l’apertura prolungata sino alle ore 02.00, si limita ad una decina di esercizi in tutto il Ticino e pertanto non appare allo stato concreto;
    • Le aperture prolungate possono ingenerare dei problemi di schiamazzi e/o di ordine pubblico specialmente per gli esercizi che non dispongono di esperienza durante gli orari notturni, né di uno specifico servizio d’ordine;
    • I bar – che rappresentano la categoria maggiormente toccata dalla modifica legislativa inerente il prolungamento degli orari – non sfrutterà tale ampliamento degli orari se non unicamente in occasioni determinate e non con continuità anche per una questione legata al principio costo/beneficio. Ne consegue che la modifica legislativa appare allo stato inefficace e nel concreto inoperativa;
    • Permettere ai bar di sovrapporre gli orari di chiusura con i locali notturni (discoteche per intenderci e non locali a luci rosse), permettendo agli stessi di proporre spettacoli di intrattenimento quali DJ, musica dal vivo, etc…, significa mortificare e vanificare l’attività delle discoteche che operano con successo da diversi anni e che hanno fatto e fanno diversi investimenti finanziari per poter offrire senza soluzione di continuità un servizio ed un’offerta ineccepibile a beneficio di tutto il Cantone;
    • La modifica della Lear (art. 16 bis) concede la facoltà di tenere aperto sino alle ore 02.00 del giorno successivo. Ne consegue che sarà l’esercente a decidere se tenere aperto con orario prolungato oppure chiudere prima. Così facendo si crea una disparità di trattamento verso altre categorie (ad esempio le discoteche) che sono invece obbligate a mantenere una fascia oraria obbligatoria, seppur prolungata con la modifica Lear;
    • I bar che vorranno sfruttare la facoltà offerta dalla modifica legislativa approvata in data 11 aprile u.s. dal Gran Consiglio ticinese, dovranno conformarsi alle regole inerenti i servizi di sicurezza, dovranno premunirsi di un controllo quanto alla limitazione degli accessi ai minorenni, non da ultimo, dovranno conformarsi alle norme vigenti in materia di CCNL in ambito di diritto del lavoro. Non si può certamente accettare che la modifica legislativa agevoli una determinata categoria di esercizi, senza che vi sia integrale parità di trattamento per quanto riguarda il rispetto delle norme di corollario vigenti;
    • Non da ultimo teniamo a sottolineare come né l’iniziativa, né il “Controprogetto“ governativo abbiano tenuto conto dell’opinione degli addetti ai lavori che non sono stati consultati né preventivamente né “in corso d’opera”.

 

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