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CHIASSO«Cambiamento? No! Le bugie si perpetuano!»

13.10.16 - 16:30
«Cambiamento? No! Le bugie si perpetuano!»

BELLINZONA - È notizia di questi giorni l’annullamento del licenziamento che era stato deciso per l’assistente di polizia coinvolto, con un ruolo secondario, in un’inchiesta per truffa.

L’annullamento della decisione municipale, per Davide De Donatis, Giorgio Fonio, Mauro Mapelli e Patrizia Wasser (che interrogano il Municipio di Chiasso) è dovuto «a gravi vizi di forma nella procedura adottata dall’esecutivo».

«La nostra speranza e l’auspicio - proseguono i firmatari dell'interrogazione - erano che con il nuovo Municipio certi metodi e la gestione del personale cambiassero radicalmente. Spiace constatare ora che c’eravamo solo illusi. Infatti, tornando sulle recenti decisioni delle autorità superiori che hanno sconfessato per l’ennesima volta l’agire municipale dobbiamo constatare che ci sono state raccontate ancora una volta bugie o, quanto meno, mezze verità. Nella prima seduta di Consiglio Comunale della nuova legislatura, lo scorso maggio, in relazione al trattamento riservato all’assistente della polizia comunale avevamo osservato che il rapporto di lavoro con lui era stato sciolto, sottolineando una disparità di trattamento il relazione al caso di un altro dipendente comunale sotto inchiesta di cui tutti conoscono la storia».

L'interrogazione prosegue con le precisazioni del Sindaco Bruno Arrigoni secondo cui «l’ausiliario di polizia ha dimissionato». «Dando per scontato che il nostro Sindaco conosca la differenza tra rassegnare le dimissioni ed essere licenziati - proseguono i firmatari a nome del gruppo PPD in Consiglio Comunale - duole constatare che c’è stata raccontata una cosa non rispondente al vero e qui si nota già la prima analogia con la gestione passata».

Che non sarebbe l'unica. Almeno per i suddetti consiglieri comunali. «Un altro segnale di continuità è dato dalla seconda municipale che era già presente nella scorsa legislatura, la ex Capodicastero sicurezza pubblica e attuale Vicesindaco. È stata lei infatti a pronunciarsi sul caso dell’assistente prima ancora che questi venisse condannato dicendo esplicitamente che in caso di emissione di un decreto d’accusa il dipende sarebbe stato licenziato in tronco. Abbiamo visto come sono andate le cose. Abbiamo visto anche che l’altro dipendente sotto accusa non solo non ha ricevuto alcun provvedimento incisivo ma è stato addirittura promosso».

Per i consiglieri comunali, insomma «appare quanto mai urgente che le nostre autorità comunali adottino sistemi e strumenti di gestione del personale professionali e seri, lasciando da parte il dilettantismo e l’approssimazione con i quali sinora è stata gestita la politica del personale».

Al Municipio vengono quindi poste le seguenti domande:

    • Perché il Sindaco Bruno Arrigoni ha affermato lo scorso maggio che l’assistente di polizia si era dimesso quando in realtà era stato licenziato dal Municipio di cui faceva parte?
    • Quanto costa in termini finanziari questo licenziamento annullato per vizi di forma dal Consiglio di Stato?
    • L’attuale Municipio ritiene, al pari di chi aveva sollevato il problema nella scorsa legislatura, che si siano usati due pesi e due misure nella gestione del personale?
    • Il Municipio condivide l’analisi secondo cui sono stati troppi errori e leggerezze commesse negli ultimi anni nella gestione del personale?
    • Come intende ovviare questo Municipio a queste gravi lacune?
    • Condivide il Municipio la necessità di istituire un ufficio delle risorse umane in grado di gestire seriamente e professionalmente la politica del personale evitandoci anche altre magre figure e soprattutto sperpero di denaro pubblico?
    • Come valuta il Municipio il tono arrogante e sprezzante con cui nei mesi scorsi era stata data risposta alle nostre interrogazioni relative alla promozione di un altro dipendente pubblico e la pratica ricorsuale riguardante la direzione della biblioteca?
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