Per il consigliere di Stato ginevrino Mauro Poggia il risultato rappresenta «un monito alla Berna federale» ma «rischia di rimanere lettera morta»
GINEVRA - L'appoggio dei ticinesi all'iniziativa "Prima i nostri" rappresenta un monito alla Berna federale, ha osservato stamani il consigliere di Stato ginevrino Mauro Poggia sulle onde della RTS.
Secondo il "ministro" MCG il modello di preferenza cantonale applicato a Ginevra è «più realista» della soluzione scelta in Ticino.
Anche se rappresenta un monito, il voto ticinese non provocherà un elettrochoc nazionale, ha rilevato il politico del Mouvement Citoyens Genevois (MCG), secondo cui pensare il contrario «è far prova di ottimismo». I parlamentari federali - ha aggiunto - «dovrebbero finalmente comprendere che in determinate regioni della Svizzera esistono realtà diverse da quelle della Svizzera centrale».
Confrontato come il Ticino all'afflusso di lavoratori che varcano quotidianamente la frontiera, il canton Ginevra «ha scelto una strada più realista», secondo Poggia. L'iniziativa ticinese, che prende di mira il settore privato, «rischia di rimanere lettera morta».
La soluzione privilegiata da Ginevra è più modesta: la preferenza cantonale è applicata unicamente alle assunzioni nell'amministrazione pubblica e negli enti sussidiati. Per ottenere l'estensione di questo principio all'economia privata, una base volontaria «avrà maggiori probabilità di successo», ritiene il ministro MCG.
Poggia difende comunque il principio approvato dai ticinesi ieri: «Prima di invitare al proprio tavolo persone che provengono da altrove, la famiglia dovrebbe già avere abbastanza da mangiare», ha dichiarato il consigliere di Stato.