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CANTONEI capelli (e la realtà) sono sempre più grigi per le donne

14.07.16 - 09:25
Grandi differenze tra le rendite di vecchiaia delle donne e degli uomini. Donne dell'Unione sindacale svizzera Ticino e Moesa: «Sosteniamo l'AVSplus»
Ti Press
I capelli (e la realtà) sono sempre più grigi per le donne
Grandi differenze tra le rendite di vecchiaia delle donne e degli uomini. Donne dell'Unione sindacale svizzera Ticino e Moesa: «Sosteniamo l'AVSplus»

LUGANO - Il prossimo 25 settembre si andrà a votare sull'AVSplus, ovvero sull'aumento del 10% delle rendite AVS. Se dovesse passare l'inizitiva popolare, le persone sole avrebbero un aumento medio di 200 franchi al mese. Per le coppie sposate invece l'aumento ammonta in media a 350 franchi al mese.

Oggi il Gruppo Donne dell'Unione sindacale svizzera Ticino e Moesa, in un comunicato stampa, ha espresso le sue buone ragioni per sostenese l'AVS Plus.

Per farlo è partita dal nuovo studio “Differenza delle rendite in Svizzera” realizzato dall'Ufficio federale delle assicurazioni sociali e dall'Ufficio federale per l'uguaglianza fra donna e uomo. Uno studio che conferma il fatto che in Svizzera le rendite delle donne sono mediamente inferiori del 37 per cento rispetto a quelle degli uomini, il che equivale a circa 20 000 franchi l’anno. Questo studio mette per la prima volta in evidenza il divario pensionistico di genere (gender pension gap, GPG).

Divario che l’Unione sindacale svizzera ha più volte denunciato, sottolineando i diversi fattori che determinano questo divario: divisione dei ruoli nelle coppie e nelle famiglie, posizione professionale delle donne, cambiamenti intervenuti nel sistema previdenziale e tempo parziale.

Un recentissimo studio commissionato dalla Conferenza svizzera delle delegate alle pari opportunità sul sistema previdenziale in relazione al tempo parziale (pubblicato il 9 giugno 2016), ha inoltre confermato che sono spesso le donne a dovere pagare il prezzo più alto. L’impatto di periodi prolungati di lavoro a tempo parziale può infatti pesare molto sul livello delle prestazioni per la vecchiaia, essenzialmente l’AVS e il 2° pilastro.

Scrive il il Gruppo Donne dell'Unione sindacale svizzera Ticino e Moesa: «Lavori domestici, figli, genitori anziani: le donne continuano a compiere più lavoro non remunerato rispetto agli uomini e guadagnano pure meno in caso di lavoro retribuito. Tutto ciò malgrado il diritto ad un salario uguale per un lavoro di pari valore, come garantito dalla Costituzione federale! Il lavoro a tempo parziale, le interruzioni di carriera e i salari bassi, hanno pesanti conseguenze sull’indipendenza finanziaria delle donne, tanto durante la vita professionale, quanto durante la pensione. Per molte è praticamente impossibile risparmiare in vista di questa stagione della vita».

Occorre inoltre tenere conto che le pensioni delle donne sono più esigue: 38% delle pensionate hanno solo l’AVS per vivere, rispetto al 19% degli uomini. La consistenza delle rendite del 2° pilastro delle donne è nettamente inferiore rispetto a quella degli uomini, ragion per cui il capitale vecchiaia delle donne è spesso davvero misero. Questo squilibrio emerge anche nel 3° pilastro. Nel 2012 mentre un pensionato su tre poteva contare su una previdenza privata, solo una donna su cinque aveva potuto investire nel 3° pilastro. Soltanto nell’AVS le donne e gli uomini ricevono in media quasi la medesima rendita pensionistica.

Lo studio pubblicato martedì 12 luglio dal Consiglio federale conferma la situazione previdenziale delicata per le donne: indica infatti che nell'AVS il divario pensionistico è inferiore al 3 per cento, mentre nella previdenza professionale è superiore al 60 per cento, il che si spiega sostanzialmente con i differenti percorsi professionali degli uomini e delle donne. «Ecco perché per le donne il primo pilastro, cioè l’AVS, è fondamentale. Ecco perché per le donne l’AVSplus – iniziativa popolare sui cui andremo a votare il 25 settembre – rappresenta un aiuto estremamente importante, solido e sicuro».

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