In difesa del docente Dell'Agnola il Consiglio di Stato critica stile e contenuti dell'interrogazione del deputato leghista
BELLINZONA - È una risposta con stoccata quella che il Governo ha inviato all'indirizzo di Massimiliano Robbiani. Il deputato leghista, poco meno di due mesi fa, chiedeva lumi sul comportamento di un docente (Daniele Dell'Agnola) reo, per il parlamentare, di aver mischiato politica «sinistroide» e insegnamento, e di aver «scritto su Facebook di voler uccidere i suoi studenti».
Lo stile utilizzato da Robbiani nel redigere l'interrogazione non è stato ben digerito dal Consiglio di Stato che si è visto "costretto" a introdurre la risposta all'interrogazione (titolata "Due pesi e due misure") con una premessa a dir poco severa: «La sua interrogazione, ci si permetta di dirlo, si apre con un articolato cappello in cui fatti puntuali sono frammisti a giudizi di valore, interpretazioni, considerazioni di natura più o meno politica che in larghissima misura propongono una visione caricaturale della realtà, poco consona ad un’interrogazione».
Il Governo non si limita a questa osservazione, di per sé già abbastanza esplicita. I giudizi di merito implicitamente inseriti nei virgolettati parlano da soli. «Prima di rispondere alle domande che lei "pone formalmente" - sottolinea il Consiglio di Stato -, ci preme tracciare, seppur sommariamente, il profilo del docente Daniele Dell’Agnola, da lei criticato "nell’atto parlamentare" che, contrariamente da quel che traspare dal suo scritto, gode della stima del mondo scolastico e quindi, quale collaboratore del Cantone, anche dello scrivente Consiglio».
Quindi si prosegue in difesa del docente: «Attivo da 16 anni nelle scuole medie e nelle professionali superiori, da quattro alla SUPSI, nonché docente di pratica professionale, il Signor Dell’Agnola svolge un’intensa attività in ambito didattico, culturale, sociale anche al di fuori dell’ambito scolastico. Si tratta di un’attività molto apprezzata sia dai giovani che dalle cerchie di popolazione interessate; attività la cui presentazione nella sua interrogazione meritava un altro tipo di approccio».
La risposta alle domande poste dal deputato leghista è abbastanza scontata. Il Governo trova infatti il commento sui social dell'insegnante tutt'altro che pericoloso: «Si inserisce in modo scherzoso in un contesto dialettico di “conflitto cosmico” in cui l’adulto deve riuscire ad accettare di vivere il conflitto con gli adolescenti, che stanno crescendo».
Il Consiglio di Stato sottolinea come il docente non sia mai stato sanzionato, e non abbia mai voluto svolgere, in ambito scolastico, attività politica, almeno intesa nell'accezione dell'interrogante.
Insomma, Robbiani ha preso un granchio. Che al Governo è costato 3 ore di lavoro.